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Corsera: chiusura anticipata per risparmi

Il sindacato giornalisti insiste e ricorda alla direzione che i lettori del cartaceo non sono gli stessi che fruiscono dell’online. “Far mancare loro la versione più aggiornata possibile delle notizie significherebbe, con altissima probabilità, perderli”. De Bortoli: “L’intenzione è di limitare le ribattute notturne alle notizie di particolare rilievo, contenendo sensibilmente il numero attuale che è molto elevato”. Il CdR pone 6 domande e avanza un sospetto: “E’ stato stretto un accordo con il principale concorrente e/o con altri quotidiani?”

Anche una questione di soldi. “Cari colleghi, sull’ipotesi di chiusura anticipata del giornale – che implicherebbe fondamentali chiarimenti in materia di organizzazione del lavoro in tutti i suoi aspetti anche economici – nei giorni scorsi abbiamo mandato una lettera alla direzione. A questa, hanno fatto seguito una risposta della direzione e una nostra nuova replica. Vi giriamo tutta la corrispondenza. Il Cdr comunque vigilerà affinché non ci sia nessun alleggerimento della busta paga. Buon ferragosto a tutti”. Ferragosto decisamente caldo.

Lettera numero 1. La contestazione è quella già nota. “Come da rilevazioni, e come anche la direzione ci ha spesso spiegato, i nostri lettori del cartaceo – per età e per abitudine – non sono gli stessi che fruiscono dell’online. Far mancare loro la versione più aggiornata possibile delle notizie significherebbe, con altissima probabilità, perderli. Altri giornali hanno target diversi; inoltre crediamo che il criterio di uniformità e omogeneità con la concorrenza abbia ormai dimostrato i propri limiti: sono piuttosto l’unicità e l’originalità a dare risultati positivi”.

Risposta numero1. Succo: “Pensiamo sia poi indispensabile un flusso più scaglionato e ordinato nella fattura del giornale, soprattutto per le pagine che si possono preparare in anticipo rispetto alle notizie del giorno. […] la direzione sta facendo le verifiche organizzative e tecniche per cambiare (indicativamente dal prossimo 27 agosto) gli orari di chiusura del giornale. L’idea è di anticiparli alle 22,30, riservando il prolungamento dopo le 23 esclusivamente alle pagine dedicate agli avvenimenti di grande rilievo in tarda serata e agli eventi sportivi notturni”.

Giornale del pomeriggio? L’Editore: “L’obiettivo è di avere entro le 18.30 tutte le pagine definite e caricate, salvo eccezioni legate al notiziario, per permettere alla redazione di conoscere misure e collocazione dei diversi pezzi e alle strutture di desk di iniziare prima il lavoro di titolazione e completamento delle pagine. Per quanto riguarda le ribattute notturne l’intenzione è di limitarle alle notizie di particolare rilievo, contenendo sensibilmente il numero attuale che è molto elevato. [.] Anticipo parallelo nella lavorazione in tipografia”.

Lettera numero2. Ancora il CdR. “Riteniamo che su una materia come questa, che implica un ampio approfondimento sull’organizzazione del lavoro in tutti i suoi aspetti, si debba procedere con un confronto serio. Così è avvenuto in altre testate, dove il tema è stato analizzato molto a lungo e dove, prima di qualunque decisione, si è concluso un doveroso accordo sindacale. Sul tema chiusure anticipate sarà ovviamente senz’altro necessario incontrarsi, così come impone il Contratto. Ci sono molte questioni da affrontare”. Assaggio delle questione sindacali aperte.

Sei domande. 1) Quale è la dimensione dei ritardi diffusionali: da quanto tempo si registrano questi ritardi? quali zone riguarda? quante copie sono state perse? che perdite economiche ha comportato? 2) A quanto ammonta l’attuale numero delle pagine ribattute e a quanto il loro costo? 3) A quanto ammonta il risparmio previsto con le chiusure anticipate? 4) Quale è il numero delle pagine che potranno essere ribattute? 5) Quali ricadute ci saranno sul lavoro notturno dei redattori? 6) E’ stato stretto un accordo con il principale concorrente e/o con altri quotidiani?

Per la risposta numero 6, basterà verificare se “per caso”, anche Repubblica deciderà presto di anticipare la chiusura della sue edizione cartacea.

Fonte: www.globalist.it 

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