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RADIO SIANI CHIUSA PER LAVORI: ’PRESI IN GIRO’

Per la radio insediatasi nell’appartamento confiscato al boss Birra l’odissea non è finita: struttura inagibile e sgombero immediato.

I ragazzi: “Ci avevano assicurato il contrario, se poi non ci vogliono…”

Maledizione o volontà umana? È la domanda che si stanno ponendo i ragazzi di Radio Siani, in realtà più propensi per la seconda ipotesi. I giovani, pronti ad urlare contro la camorra, dall’appartamento confiscato a Giovanni Birra, si vedono ancora una volta fermati dalle istituzioni. Ma facciamo un passo in dietro.

È il 14 marzo 2008, quando il sindaco Daniele, orgoglioso consegna alla città un bene confiscato alla camorra e annuncia che, in quell’appartamento in Corso Resina al civico 75, in quelle stanza dove è stata decisa per la vita o per la morte delle persone, proprio da lì partirà la voce dei giovani impegnati per liberare la propria terra delle mafie. Nasce così Radio Siani, affidata all’esperienza dei ragazzi di Radio Onda Pazza di San Giovanni a Teduccio.
10 dicembre 2008: le chiavi dell’appartamento sono consegnati a Michele Langella. Da questo momento si comincia a lavorare per la trasmissione della radio, che in un primo momento sarà web.

Gennaio 2009: Radio Onda Pazza rischia la chiusura e i responsabili, decidono di abbandonare il progetto anche ad Ercolano. Interrogato da ilmediano.it, il sindaco Daniele annuncia che sarà Bassolino in persona a salvare la radio. Il progetto ad Ercolano, pur facendo capo a Michele Langella, viene affidato per un periodo di prova ad alcuni ragazzi ercolanesi. Nonostante le difficoltà, la voglia di cambiare in meglio la propria città, spinge i giovani a continuare a lavorare.

16 marzo 2009: l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Andrea Cozzolino, il sindaco di Ercolano, Nino Daniele e l’amministratore delegato di Tess Costa del Vesuvio, Leopoldo Spedaliere consegnano ai giovani volontari le attrezzature necessarie per le trasmissioni. Ad un anno dalla consegna dei beni, la Radio Siani non è ancora pronta per trasmettere.
Giugno 2009: i giovani hanno il palinsesto delle rubriche, attendono solo il dominio per il web. Intanto per non perdere altro tempo, chiedono al primo cittadino cominciare, appoggiandosi al sito del comune. Permesso accordato, a parole, ma dell’avvio nemmeno l’ombra.

Venerdì 12, ore 17: lo stabile in Corso Resina n. 75 viene sgomberato, dopo alcuni sopralluoghi è risultato inagibile. Radio Siani, di nuovo chiusa.

«I tecnici sono giunti diversi mesi fa- affermano i responsabili- il sindaco sapeva, quindi, di averci consegnato un appartamento che sarebbe stato sgomberato, o comunque non sicuro. Ci sentiamo presi in giro. Proprio quando siamo pronti per partire, ci dicono di allontanarci. Alle luce delle varie difficoltà, ci domandiamo se vogliono realmente Radio Siani». Quindici giorni fa, i responsabili erano stati informati di alcuni lavori ai solai, che avrebbero, però interessato solo le stanze d’ingresso. «Il sindaco- continuano- ci aveva garantito della continuazione delle trasmissione, anche solo di sera».

Che qualcosa non andasse era nell’aria già dallo scorso week-end: l’appartamento, diventato luogo di incontro per molti giovani, deve restare chiuso per le elezioni. Nessuno è riuscito a spiegarci il perché. Ancora una volta la voce contro la camorra è azzittita , questa volta però, dalle istituzioni.

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