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Discoverland, la navicella musicospaziale del trio Fabi, Angelini, Pier Cortese.

Dopo le evoluzioni dancefloor partenopee, del “Ciao America Tour” griffato Dargen D’Amico, che hanno colorato, esaltato e mashuppato il pubblico del Teatro Bolivar, nello spazio teatrale, culturale di Martedei cuore nuovo e vitale di riscoperta musico-artistica napoletana, è atterrato sul proscenio cittadino, la navicella spaziomusicale di “Discoverland”, del trio Fabi-Angelini-Piercortese.

Una capsula di viaggio tra  spazi galattici libertari, sintesi perfetta, di un trittico di musicisti, che conferma la  loro idea di musica, oltre le forme convenevoli di mainstream. Un capitolo che abbraccia il loro ultimo lavoro discografico “Ero”, creativo, appagante, karmmico, e a tratti esulante , per fantasia e voglia di evadere. Bob Angelini, Pier Cortese e Fabi, sono argonauti di un suggestivo  “karma-pop”3.0, tra viaggi sonori e idilliache isole inesplorate. Ero è la mappa di ogni distacco, voluto, intimista ed emozionale, che scrive il suo libretto di bordo multistrato e di viaggio, tra l’India e una simbiotica alchimia musicalmente umana.

Un ep concepito come un flusso, tra le strofe di “Gange”,  nel live, che appaiono cosi mistiche e riflessive, da porci in un nuovo riflesso di luce in ogni fase personale d’ascolto. E’ l’eleganza di Discoverland, che si illumina di maestria, virtuosismo e tecnica, in ogni nota, in ogni soffio, evocative e preformanti, capaci di abbinare Bjork ad Ennio Morricone, e disegnare sonoriche atmosfere dell’immenso Paolo Conte, un cappotto azzurro, ridipinto, personale, in un universo grigio.

It’s Wonderful, Discoverland.

Sergio Cimmino

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