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Vittime innocenti: 8 settembre

  • 1959 Clemente Bovi
  • 1992 Flavio Russo
  • 1999 Hiso Telharaj
  • 2005 Fortunato La Rosa
  • 2018 Gennaro Schiano

1959
Clemente Bovi
Carabiniere di 32 anni
Ucciso a Ciminna (PA)

Il carabiniere Clemente Bovi venne ucciso in uno scontro a fuoco presso la contrada “Case Moscato”, alle porte di Corleone. Era notte fonda e Clemente stava rientrando alla stazione di Caltabellotta presso cui prestava servizio quando venne fermato da un gruppo di banditi appostati lungo la strada con l’intenzione di rapinarlo. Il carabiniere invece di subire passivamente l’aggressione si ribellò e sparò ai banditi uccidendone uno e ferendone un altro. Purtroppo l’inferiorità numerica non permise a Clemente di uscirne vincitore: venne infatti colpito in pieno petto da un colpo di fucile.


1992
Flavio Russo
Di 21 anni
Ucciso a San Cipriano d’Aversa (CE)

Flavio Russo fu ucciso a San Cipriano d’Aversa per errore. Ebbe l’unica colpa di trovarsi nei pressi dell’abitazione di Francesco Mauriello, vero obiettivo dei killer.


1999
Hiso Telharaj
Di 22 anni
Ucciso a Cerignola (FG)

Hiso Telharaj, albanese, morì per le percosse ricevute: la punizione per aver combattuto lo sfruttamento.


2005
Fortunato La Rosa
Medico
Ucciso a Canolo (RC)

Fortunato La Rosa, medico oculista ormai in pensione, fu ucciso da tre colpi di fucile mentre in macchina percorreva la strada che lo avrebbe portato ai terreni di sua proprietà. Da quando era andato in pensione, Fortunato aveva iniziato a dedicarsi con passione alla cura e alla coltivazione di alcuni terreni di famiglia situati nella zona dell’Aspromonte, precisamente tra Canolo e Gerace. Si ipotizza che l’omicidio sia stato commesso perché il medico si sarebbe opposto e ribellato, anche attraverso denunce, agli atteggiamenti mafiosi e alle intimidazioni da parte di famiglie locali che rivendicavano l’utilizzo dei terreni del medico come pascoli per le vacche presenti nella zona.


2018
Gennaro Schiano

Guardia giurata di 64 anni
Ucciso a Pianura (NA)

Gennaro Schiano lavorava come guardia giurata, servizio portierato presso il palazzo del Consiglio Regionale della Campania. Ogni mattina Gennaro si spostava da Quarto, dove risiedeva, per far rientro a casa intorno alle 17:30 utilizzando il trasporto pubblico. Il giorno 8 maggio 2018 in circumflegrea ha una discussione con un diciannovenne, Giorgio Landolfi, molto probabilmente per il posto che la guardia sta occupando con il suo pesante zaino: qui un normale confronto civile si trasforma in uno scontro violento. Il ragazzo, che fa arti marziali, gli risponde in malo modo e comincia ad agitarsi arrivando alle mani.

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Gennaro, preoccupato dalla reazione così imprevedibile del ragazzo, decide di scendere una stazione prima del solito per raggiungere successivamente la sua abitazione in pullman. Il ragazzo però lo segue e, raggiuntolo, lo aggredisce violentemente, sferzando una ginocchiata in testa e colpendolo a calci quando questi cade a terra. Gennaro riesce in autonomia a chiamare il 118 e viene portato al pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo, dove racconta dell’aggressione. Medicato per le escoriazioni sul volto, i medici lo dimettono con un referto che parla di “persona lucida e presente”, uscendo dall’ospedale quindi con una prognosi di 7 giorni. Ritornato a casa racconta tutto ai suoi parenti ma, intorno alle 22 comincia ad accusare un forte mal di testa e dietro alla nuca compare una grossa ecchimosi. Gennaro corre con la famiglia all’ospedale Cardarelli: è in corso una forte emorragia cerebrale. Viene portato in sala operatoria in piena notte, intubato, sedato e ricoverato in rianimazione. Dopo le botte ricevute è rimasto in rianimazione un mese, poi è stato trasferito in un centro di riabilitazione psicomotoria nel casertano ma il suo corpo debilitato e immobile in un letto di ospedale è stato preda di infezioni di ogni tipo, prima all’apparato intestinale, poi polmonare. Gennaro muore l’8 settembre dopo 4 mesi di agonia.