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Vittime innocenti: 31 marzo

  • 1984 Renata Fonte
  • 1991 Andrea Muià
  • 1995 Francesco Marcone

1984
Renata Fonte

Di 33 anni
Uccisa a Nardò (LE)

Renata Fonte a diciassette anni incontrò Attilio Matrangola, sottufficiale dell’Aeronautica Militare di stanza ad Otranto, che diventerà suo marito. Per diversi anni seguì il marito in giro per l’Italia, fino a quando, nel 1980, Attilio venne trasferito all’Aeroporto di Brindisi. Insegnò alle Scuole Elementari di Nardò, studiò Lingue e Letterature straniere dell’Ateneo leccese.

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Forte degli insegnamenti di Pantaleo Ingusci cominciò a impegnarsi attivamente nella vita politica militando nel Partito Repubblicano Italiano, fino a diventarne Segretario cittadino. Partecipa alle battaglie civili e sociali di quegli anni anche iscrivendosi all’U.D.I. e dirigendo il Comitato per la Tutela di Porto Selvaggio, contro le paventate lottizzazioni cementizie. Decise di candidarsi alle elezioni amministrative nelle quali risulta eletta, divenendo la prima donna Assessore che il P.R.I. a Nardò. Dall’Assessorato alle Finanze, in seguito passò a quello alla Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Spettacolo; contemporaneamente entrò nel direttivo provinciale del partito e divenne anche responsabile per la provincia del settore Cultura dei repubblicani. Sono anni di intensissime e sofferte battaglie in una Nardò travolta dalla violenza della lotta politica. In questo periodo Renata Fonte iniziò a scoprire illeciti ambientali e si oppose con tutte le sue forze alla speculazione edilizia di Porto Selvaggio. Renata Fonte combatté spesso sola e contro tutti. Venne assassinata a pochi passi dal portone di casa la notte fra il 31 marzo ed il primo aprile 1984, mentre rientrava da un Consiglio comunale. E’ il primo omicidio di mafia nel Salento e, per giunta, perpetrato contro una donna. In memoria di Renata Fonte nasce nel 1998 l’associazione “Donne insieme” con l’intento di promuovere la legalità e non violenza sul territorio. Da una intensa collaborazione con la Procura Nazionale Antimafia, la Questura e il Pool Antiviolenza del Tribunale, nasce la “Rete Antiviolenza Renata Fonte”, primo centro antiviolenza, riconosciuto dal Ministero dell’Interno in collaborazione con il Ministero delle Pari Opportunità.

1991
Andrea Muià
Di 16 anni
Ucciso a Siderno (RC)

La mafia non si ferma nemmeno il giorno di Pasqua. Era il 31 marzo del 1991 e Andrea Muià, un ragazzo di 16 anni, era in sella al suo motorino quando fu ucciso spietatamente con due colpi di fucile caricato a pallettoni che lo raggiunsero alla testa. Vittima di una faida tra famiglie rivali.


1995
Francesco Marcone

Direttore di 58 anni
Ucciso a Foggia

Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia, viene assassinato davanti al portone di casa di rientro dal lavoro il 31 Marzo 1995. Francesco era un cittadino legato al suo territorio, dedito all’onestà, alla giustizia, alla verità.

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Proprio per rispetto della verità il 22 marzo inviò un esposto alla Procura della Repubblica contro truffe perpetrate da ignoti falsi mediatori che garantivano, dietro pagamento, il rapido disbrigo di pratiche riguardanti lo stesso ufficio. Il 3 aprile, giorno del suo funerale, nell’omelia risuonano forti le parole di Mons. G. Casale, vescovo di Foggia: “…quanti altri omicidi dovremo attendere, prima che insorga forte la risposta della nostra città alla malavita organizzata?…Che si faccia piazza pulita della diffusa omertà, della sempre più pericolosa indifferenza, delle collusioni abilmente mascherate ma tragicamente operanti nel tessuto sociale.”