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Vittime innocenti: 29 marzo

  • 1991 Giuseppe Piccolo
  • 1991 Strage del Venerdì Santo
  • 1995 Cesare Boschin

1991
Giuseppe Piccolo

Di 14 anni
Ucciso a Cercola (NA)

Giuseppe Piccolo, di soli 14 anni, si trova nella piazza centrale di Cercola quando viene raggiunto da un proiettile vagante all’occhio destro. Motivo degli spari una lite per la viabilità scoppiata poco prima e presto degenerata in una folle sparatoria che coinvolge anche due camorristi, i quali nella concitazione del momento esplodono più colpi tra i quali quello che colpisce il ragazzo. Trasportato in ospedale, muore due giorni dopo.


1991
Strage del Venerdì Santo
Uccisi a Napoli

È la sera del venerdì santo nei quartieri Spagnoli di Napoli, a pochi passi dalla Prefettura, dalla Questura e dal palazzo del Comune, dalle centralissime via Toledo e via Chiaia.I due sicari sono arrivati in via Nardones intorno alle 20, in via S. Anna di Palazzo c’era molta gente. Le due strade sono a ridosso delle centralissime via Chiaia e via Roma.

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Tra la folla, due persone che, come affermano abitanti della zona, indossavano un impermeabile, all’improvviso imbracciano mitra di fabbricazione israeliana. Sparano contro un gruppetto fermo nei pressi di un edificio all’angolo tra le due strade. Uno dei due mitra, dopo aver fatto partire il primo proiettile, s’inceppa; il secondo invece esplode tutti e venticinque i colpi del caricatore. Vengono colpiti a morte Luigi Terracciano, 37 anni, mentre fugge verso via Chiaia, Umberto Esposito, 30 anni tassista e Carmine Pipoli, 34 anni, pregiudicato per gioco d’azzardo, l’unica vittima con precedenti penali. I killer sparano senza bersaglio. Su un balcone vengono raggiunti dalle pallottole Concetta Salineri, 43 anni, e suo marito Antonio Valente, 48 anni, mentre in strada vengono colpiti Antonio Vivace, 45 anni, un macellaio che si era affacciato sulla porta del negozio e Paolo Cimirro, 19 anni, un ragazzo che andava a spasso con gli amici. I feriti sono tutti incensurati, non avrebbero nulla che fare con la camorra, vittime casuali dei proiettili vaganti della follia camorrista. Solo due di loro avrebbero collegamenti con la malavita organizzata della zona. Ai piedi di una stradina in salita che porta al luogo dell’agguato, ci sono due poliziotti motociclisti. Sono in servizio. Al rumore degli spari partono verso via Nardones a sirene spiegate. Vengono bloccati da un muro di gente che scappa impazzita. Riescono a vedere i due sicari che fuggono, a piedi, lungo via Carlo De Cesare, una strada che sbocca in Via Roma, lasciano cadere a terra i mitra ed i guanti da chirurgo. I due poliziotti li intravedono mentre sottraggono una vespa 125 ad una giovane coppia per fuggire verso piazza del Plebiscito e sparire nel mare di traffico che paralizza la piazza. Sul luogo della strage arrivano il capo della mobile, il questore, i poliziotti.Si cerca una logica criminale in un agguato senza logica. I sicari hanno sparato alla cieca, in puro stile terroristico.Gli inquirenti parlano di un’azione dimostrativa, di un raid messo in atto da una banda per far capire al clan rivale di essere ancora in grado di «reagire», di essere ancora temibili. Si parla di due gruppi, affiliati al clan Mariano, ultimamente entrati in contrasto. Armi, traffici illeciti, un omicidio di cinque giorni fa: uno di questi, o forse tutti, il movente della strage.

1995
Cesare Boschin

Presbitero di 81 anni
Ucciso a Borgo Montello (LT)

Cesare Boschin è stato un presbitero italiano misteriosamente assassinato. Il suo omicidio è tuttora irrisolto.