Da uno studio emerso dall’Osservatorio sul fenomeno della Violenza sulle Donne, dal 1° Gennaio 2022, in Italia, sono stati compiuti 14 femminicidi. Nonostante l’adozione di strumenti normativi, come la legge sul Codice Rosso, non si è placata la furia omicida degli uomini che in maniera sempre più insistente commettono questi atti privi di umanità.
Molto spesso anche i media mettono in pratica una discriminazione nel linguaggio, a volte anche inconsapevole, nel riportare i fatti di cronaca, utilizzando espressioni che tendono a minimizzare o a giustificare l’esecutore di tali omicidi, quando in realtà le vittime sono esclusivamente le donne. Secondo un’indagine riportata sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno, nel 2021 vi è stato l’aumento del’8% dei femminicidi e un aumento del 10% di atti persecutori, come lo stalking, rivelando dei dati piuttosto preoccupanti.
Per questa ragione, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Lucia Annibali, Deputata della Repubblica Italiana, è stata ospite dei microfoni di Radio Siani. A tal proposito Lucia ha affermato: “Il tema della violenza maschile sulle donne è molto ampio, nel senso che richiede una forte attenzione in merito al linguaggio. Anche quest’anno si è posta l’attenzione sull’aumento dei femminicidi. I femminicidi sono al centro della storia del nostro paese e meritano un’attenzione sempre costante.
Conoscere il tema della violenza maschile sulle donne merita di essere approfondito, come una materia vera e propria, perché conoscere significa competenza e quindi ci aiuta ad individuare un linguaggio e delle politiche giuste. Esistono racconti che tendono ad essere fuorvianti ad esempio: <<Una donna viene uccisa perché ha chiesto la separazione>>.
In questo modo rimettiamo la responsabilità di tale atto alla donna che diviene colpevole di aver chiesto la separazione, quando in realtà dovremmo chiederci perché quella donna ha chiesto la separazione. La violenza maschile sulle donne si caratterizza per un ripetersi di comportamenti, di atteggiamenti che si attuano con una certa frequenza”.
A tal proposito esistono una serie di sentori che possono mettere in allerta le donne per capire quando sta iniziando una forma di violenza: un rapporto violento si caratterizza con una violazione delle libertà di pensiero, di movimento, nel rapporto che la donna ha con sé stessa. C’è una manipolazione costante di ciò che è vero e non è vero con una sorta di sgretolamento costante nel modo in cui si vede e nel modo in cui la donna vede gli altri fino ad arrivare ad un isolamento sociale.
L’onorevole Annibali ribadisce: “Uscire dalla violenza, immaginarsi anche una nuova possibilità, è un percorso molto complicato e lungo perché bisogna rimettersi in discussione e bisogna capire cosa sta succedendo. E’ un ritrovarsi poco a poco. Si tratta di una scelta di coraggio. Lasciare una relazione in queste condizioni non è facile. E’ importante che l’interlocutore sia preparato a questo percorso di dolore e sofferenza. Deve trovare dinanzi a sé delle persone adeguate e preparate. Nel momento che decidi di scegliere la tua libertà, questa diventa parte integrante di te e nessuno può e deve portartela via. La libertà è una grandissima conquista per la vita”.
Infine Lucia Annibali conclude l’intervista augurando a tutte le donne: “Non pensare che la vita sia quella che si sta vivendo. Perseguire la libertà significa provare ad assicurare una vita degna e felice e di lottare per la propria affermazione che nessuno può e deve portarci via. Sopravvivere alla violenza è un qualcosa di grande. Non rassegnatevi alle scelte degli altri. Scegliamo per noi stesse”.
Se sei anche tu vittima di violenza e hai bisogno di aiuto chiama il 1522, il numero è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero gratuito, attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama questo numero o chatta direttamente da qui con una operatrice.
Ecco l’intervista completa negli studi di Radio Siani.
Cristian Sannino