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Carmine Tundo: “ Il nuovo album tra storie personali, sincerità e live”

“Per Resistere al Tuo Fianco Tour 2021” de La Municipàl è approdato a Napoli nella fascinosa location del Giardino Romantico di Palazzo Reale.

L’album chiude il percorso musicale iniziato con “Per resistere alle mode” e si struttura in 11 tracce, elaborate da Carmine Tundo in un percorso intimo, fatto di storie personali, sincerità, amore e anni di live. Un sound potente, dove l’artista si avvale della preziosa collaborazione dei musicisti come Roberto Mangialardo e Antonio Manco( già con Tundo nel progetto da solista Diego Rivera), Alessio Gabballo e la cantautrice tarantina Claudia Turco. In questa intervista esclusiva per Radio Siani ci racconta la genesi e la nascita del nuovo album.

Avete aperto il vostro “Per resistere al tuo fianco Tour 2021” a Parigi, che ambiente hai trovato e che esperienza è stata?

E’ stata una data molto particolare per noi,una sorta di regalo, dopo tanto tempo di inattività, il poter suonare a Parigi, in una situazione tanto bella, caduta in occasione proprio della Festa della Musica, il 21 Giugno, giorno del solstizio d’estate e noi eravamo all’Istituto Italiano di Cultura, un posto bellissimo ed è stato molto emozionate aprire cosi il nostro tour.

Analizzando il vostro nuovo album “Per resistere al tuo fianco”, troviamo 11 tracce che si snodano attraverso il filo conduttore dell’amore, sottolineando tutte le sue sfaccettature, incluse le distanze, i litigi e le riunificazioni. Come sono nati i testi e come è stato elaborato il progetto?

I testi sono nati da alcune storie personali che ho deciso di buttare fuori. Quasi vomitandoli. Sicuramente sono brani molto sofferti e per questo li ritengo molto veri e comunque quando cè una storia vera, che riguarda la sfera intima e propria, è molto più potente. Poi ho cercato di avvicinare il sound del disco a quello del nostro sound live, questo disco suona molto più potente, molto piu rock e tosto come struttura sonora, proprio perchè sono andato a ricercare quella sincerità musicale, oltre che nella scrittura, avvicinandoci quanto più alla nostra attitudine live.

Parlando di live, adesso che si sta ripartendo con il contatto con il pubblico, cosa rappresenta per un artista percepire il calore di un fans o di un appassionato, tastando in un live le sue emozioni e la sua vicinanza?

Per un progetto come il nostro, che ha fatto nel suo percorso centinaia e centinaia di live e date , a partire dai bar di paese ed in infinite location, sicuramente è molto importante perchè il web è bello ma dopo un po ce bisogno di misurarsi sia con il pubblico che con se stessi. Quindi poi i tour sono momenti in cui non puoi mentire, il video puo essere bellissimo, la canzone anche, ma il live nei concerti dal vivo, è sempre una sfida da affrontare e per noi lo sarà sempre.

Ci hai raccontato dei primissimi live nei bar e nei club. Ci racconti tutto l’evolversi del percorso musicale de La Municipàl, di come è cresciuto il progetto sino ad arrivare a 13 milioni di streaming su Spotify, quattro album. Tutto questo raggiunto in pochissimi anni, confermandosi a livello nazionale e internazionale.

E’ un progetto nato un po per gioco nel 2013, coinvolgendo anche mia sorella Isabella Tundo. Io provenivo da progetti precedenti, come Sanremo Giovani del 2010, poi ho cercato di raccogliere le canzoni mie più romantiche nel primo album de La Municipàl tirando in ballo mia sorella che nel frattempo viveva a Roma, io vivendo a Lecce non ci vedevamo mai e il duo è stato il modo per incontrarci e passare del tempo insieme. Poi da quel gioco sono nati un sacco di album e un sacco di tour . Quindi è stato sempre per noi un modo sia per passare il tempo insieme che per raccogliere delle canzoni elaborate per lo più in maniera sincera, il tutto senza mai pensare a quello che sarebbe successo dopo. Il tutto selezionando e scrivendo nella maniera più spensierata possibile e questo per fortuna è arrivato ad una parte del pubblico che ci ha premiati.

Tu sei un autore giovane, prolifico, ma già con un suo spessore nel panorama musicale italiano. Ma soprattutto ti dividi in tantissimi altri progetti,come riesci a suddividere il tuo lavoro, come ad esempio quello fatto con Diego Rivera, unendo sacrificio e passione ma al contempo realizzando un prodotto importante?

Per me è una necessita primaria, perchè ho tantissimi dischi in testa e sopratutto tanta musica da realizzare. Sicuramente avere il mio studio di registrazione, ed essere produttore dei miei album mi aiuta molto. Quindi avendo la possibilità 24 su 24 di avere i mezzi e sopratutto di sperimentare, ti da la possibilità di creare le tue idee. Se penso ad un suono, oppure ho un elaborato in testa ho la fortuna di costruire il tutto, questo mi rende molto felice.

Con te ci sono tantissimi altri musicisti, che ti stanno accompagnando in tour, vogliamo ricordarli?

Si, Roberto Mangialardo e Alberto Manco che mi seguono tra l’altro con Diego Rivera. Anche Alessio Gabballo fa parte del team e poi ce con noi una bravissima cantautrice tarantina Claudia Turco, che ha fatto due album molto interessanti e che abbiamo fatto entrare nella nostra famiglia.

Tu sarai impegnato anche in un altro progetto, che sta nascendo proprio da poco.

Si sarà un progetto nuovo che si chiamerà “Mundial”, che vedrà alla luce ad ottobre del nuovo anno, sempre con Roberto ed Alberto, dove siamo partiti da alcune filastrocche dialettali salentine e le abbiamo remixate e mischiate ai suoni del mondo, utilizzando degli strumenti etnici e tanta sperimentazione, sarà un lavoro dalle nuove sonorità.

C’è tanto Sud nella tua musica e nei tuoi testi. A che artisti dei sud del mondo ti ispiri per strutturare i tuoi progetti?

Fino a poco tempo fa avevo una repulsione verso la musica popolare. Essendo salentino avevo un certo distacco verso musica folkloristica come ad esempio la “pizzica”. Poi si sono innescati dei processi e delle idee che mi hanno portato a riscoprire le mie radici, provando e testando sonorità come la world music,che si discostavano da una musica più commerciale e di mainstream. Mi ha intrigato molto , che tutto questo riconduceva alla propria terra, anche condizionando il suono attraverso le usanze e le attitudini. Negli ultimi mesi, mi sono aperto totalmente all’ascolto, mentre prima facevo meno.

Da autore giovane, un tuo consiglio a chi vorrebbe intraprendere la carriera di autore in maniera professionale, inserendosi nel percorso musicale.

Fare questo mestiere è una sorta di vocazione. Ha i suoi lati positivi e negativi. Il primo album rappresenta sempre l’entusiasmo di un musicista nel far conoscere la propria musica, poi successivamente devi avere sempre degli stimoli, quindi sicuramente l’importante è stare bene nel fare il tuo lavoro, perchè poi altrimenti non riesci neanche a raccontare quello che vorresti , quindi la ricerca anche di nuove collaborazioni che ti aiutano a crescere. Perchè bisogna evolversi, non rimanendo mai sul proprio punto, il fare musica è partire da un punto A per arrivare ad un punto infinito, deve essere una scoperta continua.

Sergio Cimmino

Foto: Marco Ippoliti

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