Questa gallery è il diario di bordo personale di un viaggio fantastico nel territorio di Ragusa organizzato dai cari amici Giancarlo Maffi, Leonardo Ciomei e Laura Scollo. A proposito di Laura, in questa occasione fortunata ho scoperto che la Sicilia, oltre all’Etna, ha un altro vulcano.
E’ lei, Laura, esplosione di energia positiva e titolare dell’incantevole Galleria Faba a Vittoria – nel 2014 ha ricevuto il primo premio Global Honoree Best Store in the World a Chicago. Effettivamente entrando lo sguardo è quasi stordito dalla collezione di cristalli, porcellane ed argenti che rendono ampiamente il senso del nome scelto – Fiaba.
La sera dell’arrivo, l’allegra compagnia di mangioni si è recata appunto alla Galleria Fiaba per un aperitivo. Si fa per dire. Ci aspettavamo qualcosa di molto accattivante, ma non certo un vero e proprio party: atmosfera elettrica, tante pietanze deliziose preparate dalla famiglia di Laura tra cui le “melenzane bota e svota” della mamma, l’insalata di arance, alcune varietà di scaccia, la pizza schiacciata siciliana, formaggi con fichi d’india e uva, la caponata, le sarde a beccafico e le arancine di mare del giovane chef Joseph Miceli.
Abbiamo goduto di una atmosfera quasi magica, di grande allegria e complicità che si è riusciti a mantenere sino alla fine del viaggio. Dimenticavo i mitici gelati del fichissimo Peppe Flamingo. La mattina seguente, memorabile prima colazione a Modica, presso l’Antica Dolceria Bonajuto, famosa per il cioccolato di Modica e che già avevamo avuto modo la sera prima di conoscere attraverso le cassate ed i cannoli offerti dalla famiglia Scollo.
Ho ancora fissi nella memoria il sapore e l’aroma del cioccolato al gelsomino, raffinato e goloso. Incantevole anche la visita all’azienda agricola Piano Grillo a Chiaromonte Gulfi dove ad accoglierci c’è Lorenzo Piccione. A me il tempo a disposizione è stato stretto, avrei voluto godere più a lungo del paesaggio disegnato dai vecchi olivi e dai vigneti. Anche qui non si poteva non finire a tavola, all’aperto nell’aia che anticipa l’ingresso in casa.
Ottimo l’olio extravergine di oliva Piano Grillo, allo stesso modo i vini hanno saputo accompagnare le pietanze di casa. Per fortuna ci ha sorpreso la pioggia, nel senso che ci è toccato entrare in casa e chiacchierare davanti al camino acceso tra bicchieri di vino e i cannoli Bonajuto che viaggiavano alla grande. Altro momento di grande emozione e divertimento lo abbiamo vissuto alla cena al Duomo di Ciccio Sultano nel centro storico dell’incantevole Ragusa Ibla. Ciccio è in grande forma. Così abbiamo assaggiato due cosine:
Oliva con finto nocciolo
Pesce spada affumicato con insalatina di arancia e salsa al pistacchio
Volevo essere fritto
Tartara di manzo di Giuseppe Grasso con finto tartufo
Spaghetti con succo di sanapo cotto crudo, bottarga e salsa di tuma
Triglia rossa di scoglio farcita di chinotto con zuppa di mandorla
Spaghettini con salsa di scampi, crema di zucca, macco di fave e tartufo
Gambero rosso con uovo Aia Gaia e carciofo al BBQ
Gelatino al tartufo siciliano
Pollo Aia Gaia laccato, con pera spinella e mela cola dell’Etna
Maialino nero dei Nebrodi, salsa di cachi, polpetta di nocciole dell’Etna e polvere di porchetta
Cannolo di ricotta vaccina ragusana, zuppa calda di fichi d’India di San Cono e sorbetto di mandorla Pizzuta.
In viaggio con noi ci sono i due chef Igles Corelli del ristorante Atman a Lamporecchio e Alfonso Caputo della Taverna del Capitano a Nerano. Il giorno 4 dicembre si sono aggiunti al gruppo “Sicilia Mon Amour”, Ciccio Sultano e Joseph Miceli del ristorante Scjabica a Punta Secca. E nella bellissima Punta Secca, il borgo marinaro con la celeberrima casa del commissario Montalbano, il mitico Maffi ha organizzato il pranzo dell’anno dove tutti gli chef citati hanno cucinato per noi. Mentre Ciccio prepara i Gin Tonic in aperitivo, Joseph armeggia in cucina la sua tartara di tonno con capperi e salsa maionese, aiutato da Daniele Berti e Marco Corallo. A tavola ci sono i pani decorati di San Giuseppe, uno spettacolo a vedersi e meravigliosi da gustare con pasta di semola e bassa idratazione.
Dopo la tartara arriva il baccalà di Ciccio con verdure dell’orto e c’è grande attesa per il risotto di Igles.
Siamo tutti provati dalla maratona enogastronomica di questi giorni, ma il risotto è riuscito a prendere il suo spazio. E’ un risotto con germano, fegato di folaga, moretta e fagiano. Sublime! Seguono gli Spaghetti Sultano artigianali con bottarga e, dalla nostra amatissima costa di Sorrento, Alfonso Caputo ha preparato totanetti su macco di fave. Chiude dolcemente Joseph con piccolo cannolo ragusano e ancora Ciccio con il suo panettone all’arancia e quello al cioccolato.
Insomma, non è la “grande abbuffata” come può sembrare, ma un viaggio goliardico tra buontemponi che di certo finiranno nel girone dei golosi. Amo profondamente la Sicilia e questo tour mi ha riportato alla mente tanti ricordi di altri viaggi, incontri, ha scandito momenti che credo tutti noi abbiamo voglia di rivivere e spero ci sia presto altra occasione di stare insieme con questa libertà che di questi tempi sembra quasi un lusso.
E non è finita qui. Siccome Alfonso a pranzo non ha potuto preparare i suo Spaghetti alla Nerano, ce li siamo fatti cucinare a cena e goduti nello spazio all’aperto vicino il faro di Punta Secca.
La mattina dopo siamo andati a conoscere il nuovo locale di Ciccio Sultano a Ragusa Ibla, I Banchi. Abbiamo tutti rivisto con grande piacere lo splendore barocco dei palazzi e delle chiese alla luce del sole e ammirato anche le tante meridiane tratteggiate sulle facciate degli edifici. Doveva essere una prima colazione con caffè e brioche. Ma anche in questo caso il Maffi ha convinto tutti a strafare. E giù arancine, pizze varie insieme ai pani da grani tradizionali, formaggi e salumi, cannoli e … non riesco a ricordare il resto. Ma ho ben in mente la bellezza de I Banchi. E magari ve la racconto altrove.
Marina Alaimo