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E..state Insieme – 19 luglio 2016: Visita alla Facoltà di Agraria

Il giorno 19 luglio, finalmente abbiamo avuto la possibilità di realizzare un nostro sogno: visitare il piano nobile della reggia borbonica di Portici.

Abbiamo percorso il breve tratto di strada che ci separa dal sito reale a piedi.Giunti a destinazione, siamo stati accolti da due rappresentanti dell’ associazione Neartpolis che ci hanno accompagnato fino al giardino inferiore della maestosa costruzione. Che bello!Ci siamo ritrovati di fronte uno spettacolo  mozzafiato! Il grande giardino,le piante di agrumi ed in fondo il mare.Piano piano, sotto il sole rovente, ci siamo avviati verso l’ agrumeto per ammirare le riproduzioni di macchine agricole usata dalla fine del ‘700 e ‘800. Mentre camminavamo abbiamo notato l’ orologio solare : mai visto prima, lo abbiamo sperimentato il suo perfetto funzionamento divertendoci a fare da lancette. Subito dopo abbiamo imboccato la strada per entrare all’ interno del palazzo, questa era finalmente al fresco, siamo saliti al piano nobile attraversando lo scalone d’ onore. Ci siamo guardati intorno e abbiamo notato degli affreschi meravigliosi: carri e decorazioni floreali che con la bellezza dei loro colori, riportati allo splendore del passato in seguito ad un recente restauro, ci apparivano in tutta la loro maestosità. Sulla scala ci siamo seduti e abbiamo iniziato ad ascoltare le notizie storiche forniteci dalle nostre accompagnatrici, lì ci siamo messi a sognare ascoltando la meravigliosa storia d’amore che legava Carlo III alla sua giovane Consorte Maria Amalia a cui aveva fatto dono di questa magnifica residenza. Abbiamo visitato tutte le sale con grande attenzione, immergendoci in un’ atmosfera fuori dal tempo. Nei corridoi abbiamo visto oggetti da noi conosciuti solo attraverso i libri di testo: diverse varietà di graminacee, antichi attrezzi di laboratorio e finanche una ricca collezione di farfalle. In fondo al lungo corridoio ci attendeva la stanza più bella e più originale dell’intera struttura: la Cineseria. Questo nome dimostra l’amore per l’Oriente del sovrano. In questa stanza tanto diversa dalle altre abbiamo potuto ammirare scene di vita quotidiana ambientata in un ipotetico Oriente del ‘700. I colori erano brillanti ed i contorni delle figure affrescate erano luccicanti, quello che noi oggi chiamiamo “brillantini”. A noi è piaciuto tantissimo, sembrava di stare veramente in un mondo magico, fatato. Dopo una breve sosta, nel cortile delle reggia, ci siamo addentrati nel bosco, non abbiamo incontrato gli elfi, ma siamo giunti nello spazio riservato al gioco della “pallacorda”, attività  praticata dai nobili dell’epoca. Ci siamo seduti sui gradoni che costeggiavano questo grande spazio e al fresco degli alberi abbiamo immaginato di assiste ad una partita fra aristocratici che a cospetto del re, si misuravano in tale attività. Con gli occhi sognanti ci siamo avviati verso l’uscita e in poco tempo ci siamo ritrovati a scuola. Che peccato! La visita era già terminata.