Se i calciatori della tua squadra del cuore giocano male e non ottengono i risultati sperati, la colpa forse non è solo da attribuire all’impegno che questi impiegano in allenamenti e partite, o magari al coach, o ancora alla scarsa condizione fisica, bensì una recente scoperta mostra la connessione tra inquinamento atmosferico e prestazioni. L’ipotesi è avanzata da uno studio dell’Institute for the Study of Labour di Bonn. I ricercatori hanno preso in esame le prestazioni atletiche nella Bundesliga tra il 1999 e il 2011, e hanno scoperto una correlazione tra la forma fisica dei campioni, misurata con il numero di passaggi di palla, e l’inquinamento atmosferico fuori dallo stadio. Analizzando quasi tremila partite giocate in trentadue stadi diversi da 1.771 calciatori di ventinove squadre, gli esperti hanno concluso che l’inquinamento impatta moderatamente sulla produttività dei giocatori tra i venti e i cinquanta microgrammi di PM10 per metro cubico d’aria, e in modo consistente sopra i cinquanta microgrammi, livello oltre il quale la performance può scendere fino al sedici per cento. L’indicatore del numero di passaggi è stato scelto in quanto rappresentativo della velocità del gioco e soprattutto è molto importante per il successo di una squadra per via del possesso di palla e delle occasioni da gol create.
Fabio Noviello