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“Case Matte”: viaggio teatrale attraverso otto ex manicomi italiani

Il progetto racconta le storie, poco conosciute, di coloro che vissero negli ospedali psichiatrici e, allo stesso tempo, spinge verso l’apertura e la partecipazione di questi luoghi da parte della città.

Lunghissimi padiglioni grigi circondati da ettari di terra a perdita d’occhio, nascosti da alte mura di cinta al cui interno si trovavano anche: lavanderia, sartoria, biblioteca, chiesa, teatro, farmacia, finanche sala operatoria e camera mortuaria, e artigiani come fabbri, calzolai, tessitori. Tutti servizi necessari a far si che non vi fosse alcun bisogno di interagire con il mondo esterno. Città nelle città, progettate quasi per essere dimenticate. Erano i manicomi – ottantotto in Italia -, oggi chiusi grazie alla legge Basaglia, in cui spesso chi vi entrava non ne usciva più. Delle condizioni di vita e dei sentimenti di costoro, centinaia di migliaia, forse addirittura qualche milione, si conosce ancora poco o nulla. E di quelli che furono un tempo, non molto lontano, i manicomi, oggi, ne restano spazi immensi spesso abbandonati e oggetto di speculazione edilizia, ancora molto poco riutilizzati per scopi sociali.

“Teatro Periferico”, residenza teatrale lombarda, tre anni fa ha raccolto le storie dei pazienti dell’ex O.P. Antonini di Limbiate, intervistando malati, medici, infermieri e assistenti sociali, così da poter ricostruire le condizioni di vita e di lavoro al Mombello, uno dei maggiori manicomi d’Europa. Da quel materiale ha avuto origine lo spettacolo “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, realizzato in collaborazione con “delleAli”, altra residenza teatrale lombarda, che ha visto una forte partecipazione, non solo numerica, ma anche emotiva degli spettatori, molti dei quali giovani.

Forti di questo successo, e convinti della necessità di raccontare e mantenere viva la memoria di ciò che fu l’esistenza all’interno dei manicomi è nato “Case Matte”, progetto più articolato e ricco del precedente.

Infatti, oltre allo spettacolo “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, rappresentato nei corridoi degli ex O.P., “Teatro Periferico” propone anche passeggiate notturne a cura di “Chille de la Balanza”, compagnia teatrale nata a Napoli negli anni ’70, reinventate in ogni luogo, a partire dalla storia e dalle storie di vita di ogni ex-manicomio e costruite tenendo conto dei problemi e degli obiettivi indicati dalle realtà che collaborano al progetto. A ciò sono affiancati altri eventi, legati sempre al tema della memoria, come: letture, concerti, incontri pubblici e mostre.

Il progetto, partito il 5 settembre a Limbiate, attraverserà l’Italia da nord a sud entrando nei vecchi ospedali psichiatrici e coinvolgendo gruppi e associazioni locali impegnati nel recupero della memoria degli internati negli ex manicomi.

Il cuore di “Case Matte” rimane però lo spettacolo “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, una performance asciutta, quasi priva di parole, che vuole fuggire i luoghi comuni per cercare invece di porre lo spettatore dinnanzi alla realtà del manicomio così com’era.

“Nella costruzione dello spettacolo – spiega la regista Paola Manfredi – abbiamo evitato interpretazioni perché il nostro intento è restituire le storie raccolte con la maggior aderenza possibile alla realtà”.

“Nella prima parte della performance – continua la regista – vengono rappresentate dietro le pareti le cose che avvenivano in manicomio, quindi si sentono solo le voci, nella seconda i nove attori mostrano ciò che prima si era solo sentito”.

Anche l’organizzazione dello spazio è funzionale a questo obiettivo: la rappresentazione sfrutta i lunghi corridoi su cui erano posizionate le celle dei pazienti, e gli attori sono ad un metro dal pubblico, anch’esso illuminato dalle luci.

Uno spettacolo interamente basato sui racconti dei “sopravvissuti”, pazienti e medici, di forte impatto, che partito da Mombello farà tappa l’11 – 13 settembre a Genova, il 20 settembre a Reggio Emilia, il 24 – 28 settembre a L’Aquila, il 9 – 11 ottobre ad Aversa, il 17 ottobre a Roma, il 22 – 23 ottobre a Volterra per terminare il 24 – 25 ottobre a Firenze.

Gli esiti di quanto raccolto dal lavoro teatrale e dal progetto nel suo insieme verranno infine presentati il 1 novembre a Milano, presso Villa Finzi, in un incontro aperto alla cittadinanza.

Un lavoro importante, quello promosso da “Teatro Periferico”, perché mette in luce delle verità che pochi ancora conoscono, soprattutto crea un’osmosi tra questi luoghi chiusi e il resto intorno, la città, consentendo di “vedere” i malati psichiatrici, finora invisibili agli occhi della società, e di fare i conti con la follia che, come dice Franco Basaglia è “una condizione umana che in noi esiste ed è presente come la ragione”.

Ornella Esposito

 

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