Ercolano. Si fa sempre più incandescente il clima nella città degli Scavi. A pochi mesi dalle elezioni, dopo la richiesta di proroga delle indagini da parte dei pm della Procura di Napoli notificata questa mattina al sindaco Vincenzo Strazzullo, altri cinque amministratori, un imprenditore ed un tecnico del Comune, un’altra notizia che coinvolge l’amministrazione comunale crea preoccupazione nel movimento antimafia e nella cittadinanza tutta.
Nella serata di ieri si è infatti dimesso dalle cariche di direttore dei lavori e responsabile della sicurezza del cantiere della costruenda caserma dei carabinieri l’ingegnere Pietro D’Angelo.
La decisione sarebbe arrivata a seguito di un saldo del Sal (stato avanzamento dei lavori). Secondo quanto emerso dai controllo della guardia di finanza, una cifra vicina a 150 mila euro, destinata all’impianto elettrico e di condizionamento per gli edifici in costruzione, figura nelle note di spesa, benché non siano ancora stati realizzati. Una circostanza sulla quale sta indagando da circa dodici mesi la guardia di finanza.
Non dovrebbe essere complicata la sostituzione di D’Angelo per il ruolo di direttore dei lavori, in quanto può essere sostituito da un altro tecnico dipendente comunale, mentre per l’incarico di direttore della sicurezza ci sono difficoltà, in quanto la procedura stabilisce che debba essere pubblicato un bando ad evidenza pubblica per la selezione di un nuovo responsabile della sicurezza. Un’opzione che, se l’unica percorribile, fermerebbe i lavori del cantiere per almeno trenta giorni, facendo così slittare la data di consegna dell’opera ultimata. Ciò potrebbe far saltare la realizzazione dell’opera stessa, che beneficia dei fondi del programma Più Europa che prevede la chiusura entro fine ottobre 2015.
Dopo la lunga battaglia per la realizzazione ad Ercolano di una caserma per l’arma dei carabinieri portata avanti dalla consiliatura guidata dall’allora sindaco Nino Daniele e caldeggiata dalle associazioni antimafia del territorio, la mancata realizzazione dell’opera sarebbe un pesante schiaffo per la città e per l’Arma dei carabinieri il cui operato ha realizzato nella città degli Scavi un cambiamento culturale senza precedenti.
Ciro Oliviero
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