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‘You decide’ di Maddaloni al ‘Sele d’oro’

Dopo tredici anni se ne torna a parlare e il pubblico potrà scegliere, in maniera autonoma, la sua versione dei fatti: come andò quell’11 settembre 2001 a New York? Chi furono i veri responsabili degli attentati alle Torri Gemelle? In un’originale performance che vede riprendere la formula del reality televisivo in ‘You decide: strage o complotto?’ Ferdinando Maddaloni, attore, regista ed autore napoletano porta in scena uno dei fatti più scottanti del recente passato. L’appuntamento con lo spettacolo di teatro civile è per il 9 settembre, alle ore 21, sul palco dell’Auditorium comunale ‘Sandro Rufolo’ di Oliveto Citra (Salerno) nell’ambito della XVI edizione del Festival Teatrale Sele d’Oro del Mezzogiorno. A confrontrarsi (e scontrarsi) su quella tragedia in cui persero la vita 2752 persone sono i due protagonisti di un reality o meglio di un theatreality, il disoccupato romano Armandino e il ricercatore di “bufale” Marco, di professione ingegnere elettronico. In un esilarante dialogo a due voci per novanta minuti i due cercheranno di spingere il pubblico alla riflessione: si è trattato di una strage a opera di 19 spietati terroristi arabi oppure di un ‘inside job’ ossia di un complotto interno del governo americano? Gli unici a decretare il responso saranno gli spettatori, sui quali vigila – dall’inizio alla fine dello spettacolo – mister ‘You decide’, che con il suo cappellone con i colori della bandiera americana (che richiama quello del celebre zio Sam) invita il pubblico a decidere e prendere una posizione su un avvenimento che, ancora oggi, è di stretta attualità.

“Visto l’enorme successo della formula televisiva – spiega Maddaloni che, oltre ad essere interprete e regista (regista collaboratore Carmen Femiano, video proiezioni Giuseppe De Vita), è anche autore del testo – e la crisi nella quale è sprofondato il nostro teatro, ho deciso di riproporre gli ingredienti del reality portandoli sul palcoscenico. Dopo anni di facile televoto da comode poltrone casalinghe su temi di indubbia inutilità sociale, si passa a scomode poltrone teatrali per affrontare scomodi temi di indubbio valore sociale, come l’informazione e la disinformazione sulla strage dell’11 settembre. In questi undici anni credo di aver letto (quasi) tutto quello che è stato scritto, aver visto (quasi) tutti i documentari sull’argomento e tratto poi ispirazione dalle tesi ‘complottiste’ di giornalisti e studiosi come Massimo Mazzucco e Giulietto Chiesa e, dall’altra parte, debunker ovvero cacciatori di ‘bufale’ come Paolo Attivissimo. Sono andato in scena solo quando mi sono sentito pronto sull’argomento, in tutti i suoi aspetti e risvolti, e dopo aver superato la fase emotiva, raggiungendo lucidità ed equilibrio necessari a rappresentare entrambe le versioni in maniera corretta, senza trucchi o inganni, per sostenere un pubblico contraddittorio sul quesito”.

Comunicato stampa

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