A commentare il passo indietro dell’amministrazione comunale l’assessore alla cultura Maurizio Braccialarghe, il qualche ha detto che “quando riceviamo delle richieste prima di dare il patrocinio alle iniziative, valutiamo la serietà dei progetti presentati. In questo caso, nessun elemento inviatoci poteva far pensare all’utilizzo di un’immagine che riteniamo lesiva della sensibilità di molti”.
Ai microfoni di Radio Siani il presidente dell’associazione Koinè Telemaco Rendine, sottolineando che la comunicazione di revoca del patrocinio ancora non gli fosse stata inviata, ha dichiarato che “il Comune è libero di fare come crede. La politica fa la politica. Quella è l’immagine di un’artista che ha immaginato rappresentare così la superbia, uno dei sette peccati capitali, che vengano raffigurati dagli artisti da quando è stata scritta la Bibbia. A me non sembra un immagine blasfema”.
La mostra, giunta alla settima edizione, è organizzata dall’associazione Koinè in collaborazione con la Fondazione Artevision e avrà luogo alla manifattura Tabacchi, sita in corso Regio Parco 134/A.
Ciro Oliviero