Fairtrade è sinonimo di commercio equo e solidale che funzione e che è anche in crescita, come testimoniano i dati del report annuale presentati oggi. Un aumento del 15 per cento, che, in termini economici significa 5,5 miliardi di fatturato in tutto il mondo. Tra i prodotti con maggiore aumento ci sono il caffè, che registra un +8 per cento e lo zucchero, con un +22.
“Nell’ultimo anno abbiamo introdotto dei nuovi parametri di calcolo del salario dignitoso avviato progetti pilota nelle comunità per prevenire lo sfruttamento del lavoro minorile e supportato i sindacati nelle negoziazioni con i datori di lavoro. E siamo solo a metà del percorso delineato con la strategia annunciata nel 2013”, ha dichiarato Harriet Lamb, Ceo di Fairtrade International.
Tra i Paesi con maggiori vendite la Gran Bretagna mantiene il primo posto, seguita dalla Germania che consolida il secondo posto. Bene anche l’Italia con +16,7 per cento. Nel Belpaese il consorzio col marchio Fairtrade esiste dal 1994 grazie al lavoro in sinergia di “organizzazioni non governative, associazioni, cooperative, consorzi e società che sostengono il commercio equo, la cooperazione internazionale, l’azione sociale, la finanza etica, il rispetto dell’ambiente e la tutela dei consumatori”, come si legge sul sito di Fairtrade Italia. India, Kenya e Sudafrica quest’anno sono passati da Paesi esclusivamente produttori a luoghi di mercato.
Tra le campagne attive di Fairtrade Italia c’è anche ‘Spesa Giusta’, che cerca di diffondere un nuovo modo di fare la spesa. Dal 12 al 27 ottobre in vari luoghi della penisola ci saranno momenti di degustazione, nel corso dei quali saranno applicati sconti a quanti si avvicineranno ai prodotti Fairtrade.
Ciro Oliviero