L’11 maggio di tre anni fa il Consiglio d’Europa ratificava la Convenzione di Istanbul per combattere in maniera significativa la violenza sulle donne. L’Italia è stato tra i primi dieci Paesi a ratificarla ed il prossimo 1 agosto entrerà ufficialmente in vigore. Per il via libero definitivo mancava, come previsto dall’accordo, la ratifica del testo da parte di almeno dieci paesi, di cui otto membri del Consiglio d’Europa, giunto dopo le ratifiche recenti di Spagna, Danimarca e Andorra.
A pochi giorni dalla data di entrata un vigore è intervenuta sulla vicenda la delegata Anci alle Pari Opportunità Alessia De Paulis, la quale ha dichiarato che “con la Convenzione la violenza sulle donne è riconosciuta per la prima volta quale violazione dei diritti umani e quale forma di discriminazione proibita dal diritto internazionale”, aggiungendo che si tratta di “uno strumento importante perché si prevede il contrasto ad ogni forma di violenza, fisica e psicologica sulle donne, e si richiede l’impegno a tutti i livelli sulla prevenzione eliminando ogni forma di discriminazione e promuovendo la concreta parità tra i sessi rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”.
Redazione