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Senato, saltano accordi su riforma

La riforma del Senato è al centro del dibattito politico già da tempo, con l’alzamento dei toni, inserimento di polemiche e cambiamento d’idee all’ordine del giorno. La polemica di oggi, il giorno previsto per l’approdo in aula del testo, parte dalla Lega Nord. Al centro della contestazione l’emendamento sull’elezione dei senatori da parte dei consigli regionali. Il testo, scritto dopo un incontro tra il governo e il capogruppo di Fi Paolo Romani non va a genio neanche ad alcuni senatori della maggioranza, oltre che a quelli dell’opposizione.

L’emendamento al testo di legge prevede l’elezione dei nuovi senatori su base proporzionale in rispetto alla composizione del consiglio regionale e da un listino bloccato. “Questo significa che si sa già in partenza quanti senatori spettano a ciascun gruppo, e che quindi il voto dei consiglieri regionali perde di peso”, ha detto Roberto Calderoli. Come ha sottolineato lo stesso esponente della Lega il testo non raggiungerà la maggioranza neanche in Commissione. Slitta dunque verosimilmente a lunedì l’approdo in aula. Il voto finale in Commissione Affari costituzionali del Senato riprende in questi minuti, con la chiusura prevista per le 17.30.

Ciro Oliviero

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