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Pochi giorni fa il ministero dell’Interno guidato da Angelino Alfano ha annunciato il cambio di guardia al vertice della tanto vituperata Agenzia nazionale per i beni confiscati. Al posto di Giuseppe Carso è subentrato Umberto Postiglione.
Questa mattina ha parlato a proposito dei cambiamenti all’interno della gestione dell’agenzia il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, il quale ha dichiarato che “l’agenzia nazionale dei beni confiscati va riformata nel suo coordinamento e impostazione. Il governo sta lavorando in questo senso, è pronto un disegno di legge che mi auguro venga presto approvato”. In sostanza le cose richieste dal mondo dell’antimafia ed anche dal precedente capo dell’agenzia.
“L’amministrazione dell’agenzia deve essere più snella, deve essere capace di garantire la riallocazione sociale dei beni sottratti alla mafia. Dal nuovo prefetto Umberto Postiglione ci aspettiamo un nuovo impulso per adeguare quella struttura in parallelo al lavoro del parlamento”, ha continuato Bubbico.
Il problema dell’agenzia sta a monte. I problemi non sono esclusivamente di ordine burocratico, anche se sono tantissimi anche in tal senso, ma anche di ordine pratico. Sono pochi i dipendenti sul territorio nazionale per riuscire ad adempiere a quanto ha dichiarato il viceministro all’Interno. L’auspicio è che nel disegno di legge a cui ha fatto riferimento all’assemblea della Legacoop a Palermo sia previsto anche un incremento dell’organico ed una maggiore interazione con gli altri uffici dello Stato con i quali l’Agenzia nazionale dei beni confiscati deve essere in relazione per ottemperare il proprio lavoro.
Ciro Oliviero
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