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Nel suo intervento alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Ue che si sta tenendo in queste ore a Vilnius, in Lituania, il presidente del Senato italiano Piero Grasso, ha sottolineato l’importanza delle creazione di una Procura europea sulla confisca dei beni mafiosi.
La criminalità organizzata non è un cancro che si limita ai confini nazionali dell’Italia, bensì è una “minaccia mortale” per l’Europa che, per questo, deve confiscare i “patrimoni illeciti”, e per questo è necessaria “l’istituzione di una Procura Europea”, ha detto Grasso, come riportato dall’Ansa.
Già altri, prima di Piero Grasso, avevano avanzato l’importanza di una Procura europea che lavorasse sulla confisca dei beni ai mafiosi. Lo scorso anno, ad esempio, lo aveva detto Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, sottolineando come in Europa si stesso già lavorando ad una direttiva per favorire l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Prima di lui anche Rodolfo Maria Sabelli, presidente dell’associazione nazionale magistrati, aveva dichiarato che “contro le mafie e l’illegalità occorre un processo di armonizzazione delle legislazioni esistenti, anche se non è cosa semplice data la presenza di legislazioni strutturalmente diverse fra loro: abbiamo Paesi di common law, come la Gran Bretagna, e Paesi di civil law. Questo processo è stato ormai avviato, favorito anche da realtà sovranazionali e si pone come obiettivo la condivisione di principi e l’individuazione di standard comuni”.
Qualora la proposta avanzata più volte dalle istituzioni italiane venisse accolta dal parlamento europeo sarebbe necessaria anche l’istituzione di un’agenzia europea che gestisca i beni confiscati. A differenza della legislazione antimafia, dalla quale quella europea ha saputo attingere, non sarà potrà fare lo stesso sul modella di agenzia dei beni confiscati date le enorme lacune e carenze di quella italiana.
Ciro Oliviero
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