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Camera ‘alleggerisce’ ddl voto scambio

Lo scorso gennaio il Senato aveva licenziato il nuovo testo sul voto di scambio, che ieri la Commissione Giustizia della Camera ha ulteriormente modificato. Tutti a favore tranne il M5S. Nel corso della seduta la commissione ha deciso che il relatore della mozione Davide Mattiello del Pd presenterà in aula un emendamento per riscrivere il testo.

Tra le modifiche che hanno più rilevanza figura quella dell’abbassamento della pena. Di fatti con la nuova proposta della Commissione Giustizia la pena per il reato di scambio politico mafioso passerebbe da un range da 7 a 12 anni di carcere ad uno da 4 a 10. Eliminato anche il principio della punibilità del politico “che si mette a disposizione” dell’organizzazione mafiosa.

L’ARTICOLO 416-TER DEL CODICE PENALE USCITO DALLA CAMERA

“Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma”.

L’ARTICOLO 416-TER DEL CODICE PENALE USCITO DAL SENATO

“Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416-bis (sull’associazione di tipo mafioso; Ndr) in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di qualunque altra utilità ovvero in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione è punito con la stessa pena stabilita nel primo comma dell’articolo 416-bis (dunque con la reclusione da sette a dodici ann; Ndr). La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma”.

L’ATTUALE ARTICOLO 416-TER DEL CODICE PENALE

“La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis in cambio della erogazione di denaro”.

Sull’edizione online de ‘Il Fatto quotidiano’ è riportato che, secondo fonti parlamentare il Partito Democratico sarebbe d’accordo con la mozione della commissione, eccetto Rosi Bindy. Un provvedimento che, qualora passasse anche al vaglio dell’Aula della Camera, sarebbe grave per la credibilità del governo.

Ciro Oliviero

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