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Governo, Renzi incassa la fiducia

Da pochi minuti il nuovo governo guidato dal segretario del Pd Matteo Renzi ha ottenuto la fiducia alla Camera, così come era riuscito nella tarda serata di ieri al Senato. A Palazzo Madama aveva ottenuto 139 voti contrari e 169 favorevoli, quattro in meno del governo Letta, mentre a Montecitorio 378 sì e 220 no.

Grazie a questo risultato il governo Renzi è il terzo consecutivo senza essere stato eletto, seguendo a quelli del senatore a vita Mario Monti e a quello guidato fino alla scorsa settimana da un altro esponente del Piddì Enrico Letta.

“Per questo governo non ci sono alibi: se ci riusciremo abbiamo fatto il nostro dovere, se non ci riusciremo sarà solo colpa nostra”, ha dichiarato in queste ore Renzi, il quale ha aggiunto, rivolgendosi ai 5 Stelle che “so che è difficile da capire per chi non è abituato al dibattito interno tra una comunità di donne e uomini, persone diverse che si chiama partito”.

I ministri. Da domani potranno iniziare a lavorare. Sono sedici. Di questi otto sono del Partito democratico (Mogherini, Orlando, Pinotti, Franceschini, Madia, Boschi, Lanzetta, Martina), tre del Nuovo centrodestra (Alfano, Lorenzin, Lupi), uno di Scelta civica (Giannini), uno dell’Udc (Galletti) e tre tecnici (Padoan, Guidi, Poletti). Per ora un solo sottosegretario, quello alla presidenza del Consiglio, che è il ministro uscente degli Affari regionali, Graziano Delrio.

Nello specifico vengono confermati agli Interni Angelino Alfano, alle Infrastrutture e Trasposrti Maurizio Lupi e alla Salute Beatrice Lorenzin. Sempre confermati Dario Franceschini e Andrea Orlando, che cambiano però ministero passando rispettivamente alla Cultura e alla Giustizia. Un tecnico all’Economia con la nomina di Pier Carlo Padoan, così come il presidente di Legacoop Giuliano Poletti al quale va la delega al Lavoro e Federica Guidi, vicepresidente di Ducati Energia, alla quale è andata la delega allo Sviluppo Economico. Per la prima volta alla Difesa una. Si tratta di Roberta Pinotti del Pd, già sottosegretario di quel dicastero nel precedente governo Letta. Sempre in quota Pd altre quattro donne quali Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti col Parlamento, Federica Mogherini agli Esteri, Marianna Madia alla Semplificazione e Pubblica Amministrazione e la civatiana Maria Lanzetta agli Affari Regionali. Anche all’Istruzione una donna, Stefania Giannini, di Scelta Civica. Maurizio Martina alle Politiche Agricole, anch’egli del Pd e già sottosegretario dello stesso dicastero nell’esecutivo Letta.

Alleati. Già nelle prime ore dalla nuova nomina a premier Matteo Renzi ha ricevuto le prime telefonate da alcuni capi di Stato alleati. In primis dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e poi dal premier britannico David Cameron. Dopo le telefonate di rito però a Renzi toccherà confrontarsi con questi e, soprattutto con altri alleati come la Germania sulle politiche europee e non solo già nei prossimi mesi. Già a partire dal prossimo giugno, con la presidenza del semestre europeo da parte dell’Italia.

Ciro Oliviero

 

 

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