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18 febbraio: due vittime a Napoli

18 febbraio 2002 CASAL DI PRINCIPE (CE)

Aveva denunciato l’abusivismo e il racket nei mercati di Napoli e Caserta ma le sue battaglie per la legalità gli costarono la vita. Il 18 febbraio del 2002, a Casal di Principe, Federico Del Prete (IN FOTO), sindacalista dello “Snaa” (un sindacato dei commercianti ambulanti), fu ucciso con sei colpi di pistola dai sicari del clan dei Casalesi. Il nono anniversario dell’assassinio di Del Prete è stato ricordato nella sede della Fondazione Polis (Politiche integrate di sicurezza per le vittime innocenti di Criminalità e beni Confiscati) e Gennaro, figlio di Del Prete, ha affermato quanto segue: «Stamattina sono andato in una scuola di Mondragone e mi sono accorto che gli insegnanti e gli studenti conoscevano Schiavone o Bardellino, ma non mio padre. Gli arresti, la repressione, non bastano, bisogna cancellare i modelli mafiosi dalle menti dei ragazzi, a cominciare dalle scuole».
Gennaro si è laureato in Scienze Sociali nel mese di febbraio 2011 con una tesi in Storia Contemporanea – “Sviluppo ed Organizzazione della criminalità organizzata in Campania”. Il giovane figlio di Federico è impegnato con il suo percorso di studi e con la sua testimonianza a ricordare la memoria del padre e l’importanza di vivere liberamente rispettando le regole ed esigendo i propri diritti, senza il peso e il condizionamento delle mafie.

18 febbraio 1998 NAPOLI

Quattro colpi di pistola, per strada, tra la gente. Alla testa, al torace, alle gambe. Un’esecuzione. Un agguato di camorra. Uno dei tanti, verrebbe da dire. Ma questa volta l’orrore è ancora più profondo. Perché la vittima è poco più di un bambino.
Giovanni Gargiulo aveva 14 anni. I killer lo hanno assassinato alla periferia orientale di Napoli, in via delle Repubbliche Marinare. Probabilmente la sua unica colpa è il suo cognome, le sue parentele. Gli investigatori, infatti, hanno subito imboccato la pista della faida. Quella che contrappone i clan Contini e Mazzarella. Uno scontro “storico”, che non conosce fine.
Giovanni Gargiulo si trovava nei pressi di un supermercato. Camminava tranquillo, a poco più di di 200 metri da una caserma dei Carabinieri e dagli uffici del commissariato di San Giovanni-Barra. Camminava tranquillo, quando gli si sono avvicinati due sicari a volto coperto, a bordo di una motocicletta, che hanno cominciato a sparargli addosso all’impazzata.
Giovanni ha tentato la fuga cercando di ripararsi all’interno del vicino supermercato “A&O” che proprio in quel momento stava per essere aperto ai clienti. Un tentativo disperato, finito dinanzi al cancello che conduce al parcheggio del negozio. Lì i killer lo hanno raggiunto e freddato.
Sul posto è rimasta una larga chiazza di sangue coperta con segatura ed alcune buste di plastica e poco distante un berretto di lana di colore bianco che il ragazzo indossava al momento dell’uccisione.

FONTE: FONDAZIONEPOLIS.REGIONE.CAMPANIA.IT

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