Ercolano. Qualche giorno fa Giovanni Durantini, meglio noto come Boninsegna, che fu il boss egemone nel quartiere di Pugliano, era passato dalla parte dello Stato, diventando collaboratore di giustizia. Una notizia che già da sola aveva riscriveva una parte della storia criminale della città degli Scavi degli ultimi trent’anni. La storia non si è fermata a questo punto.
Nella giornata di ieri il neo pentito Giovanni Durantini è salito sul banco degli imputati al processo per l’omicidio di Vincenzo Polese, meglio conosciuto alle cronache come l’omicidio del barbiere, perché avvenuto all’interno di un salone da barbiere. Interrogato dal pm Pierpaolo Filippelli Durantini ha confermato la deposizione resa pochi giorni prima. A seguire un secondo colpo di scena. I due imputati al processo in corso hanno chiesto di rendere spontanee dichiarazioni, autoaccusandosi dell’omicidio.
Gli individui in questione sono Massimo Conciliano e Francesco Durantini. Conciliano ha confessato di avere essere l’esecutore materiale dell’assassinio, avendo sparato a Polese, mentre Francesco Durantini, fratello minore del neo pentito Giovanni. Nel corso delle dichiarazioni è emersa anche la motivazione dell’omicidio. Dopo una militanza nel clan Iacomino-Birra la vittima aveva deciso di passare al clan rivale degli Ascione-Papale.
Con quella di ieri Francesco è il terzo dei fratelli Durantini a rendere dichiarazioni, anche se non pentito. Infatti qualche mese fa, ancor prima di Giovanni, era stato Marco Durantini a pentirsi e a rilasciare dichiarazioni anche sulla vicenda legata all’omicidio di Polese.
Ciro Oliviero