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7 novembre: Beneventano e Zampetti

7 novembre 1980 – Ottaviano (NA)

Chirurgo in servizio presso l’ospedale San Gennaro di Napoli e medico di base ad Ottaviano, in questo che era il suo paese natale Domenico Beneventano, 32 anni, svolgeva anche l’attività di consigliere comunale. Il suo impegno politico lo conduce presto a confrontarsi con i progetti di cementificazone speculativa e sversamento illegale di rifiuti sui quali si fondano le principali attività economiche del crimine organizzato in quell’area della Campania. Domenico si oppone apertamente alla Nuova Camorra Organizzata di Cutolo, cerca di impedire  che le mafie penetrino nel tessuto della politica e dell’economia sana.  All’alba del 7 novembre 1980, mentre sale in auto per recarsi a lavoro, Domenico paga il suo impegno e viene ucciso dai sicari di Cutolo. 

7 novembre 2012 – Santa Paolina (AV)

Vittorio Zampetti, originario di Santa Paolina, in provincia di Avellino, è un ragazzo di 19 anni impiegato in una officina meccanica. Il 3 novembre del 2012, Vittorio si trova coinvolto in una lite con Agostino Fasulo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Vittorio viene aggredito da Fasulo nel bar che entrambi sono soliti frequentare. La lite continua poi all’esterno del locale. Vittorio viene colpito da violenti pugni. Alcuni presenti dividono i ragazzi. Vittorio si appoggia ad una recinzione e ormai privo di sensi cade battendo la testa. Soccorso da alcuni amici, il ragazzo viene trasportato all’ospedale Moscati e lì sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Dopo cinque giorni, Vittorio muore per le conseguenze del trauma cranico.

 

FONTE: Fondazionepolis.regione.campania.it

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