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Beni per quattro milioni di euro sequestrati al clan Ascione

Gli uomini della Compagnia dei carabinieri di Torre del Greco hanno eseguito questa mattina il sequestro di beni per quattro milioni di euro su ordine del Tribunale di Napoli. I beni sequestrati erano intestati ad uomini appartenenti al clan Ascione di Ercolano.

Ai due imputati, Giorgio Di Bartolomeo e Mario Ascione, sono stati imputati i reati di associazione mafiosa ed estorsione con l’aggravante delle finalità mafiose, a danno di imprenditori e piccoli commercianti della città vesuviana. Il tribunale di Napoli ha condannato il primo ad una pena carceraria di undici anni, mentre al secondo sono stati inflitti sei anni e otto mesi di reclusione.

Gli imputati sono stati anche riconosciuti in sede processuale dalle proprie vittime. Il sequestro dei beni servirebbe a garantire il pagamento da parte degli imputati delle spese processuali, detentive e di custodia cautelare.

Tra i beni sequestrati risultano diciannove appartamenti, divisi tra Ercolano e il comune di Falconara Albanese, nel cosentino, cinque automobili, una società e due conti correnti bancari. Degli appartamenti sequestrati sul territorio ercolanese diversi sono ubicati nel parco chiamato ‘La Moquette’, considerato una storica roccaforte del clan Ascione, che per anni si è conteso il predominio del territorio con il clan Birra.

Tra i primi a commentare questo ennesimo forte risultato della magistratura e delle forze dell’ordine l’ex sindaco di Ercolano Nino Daniele, il quale ha asserito che “i proventi di anni di un’azione delittuosa che ha immiserito il territorio e arricchito pochi boss e qualche strato di colletti bianchi della zona grigia devono essere individuati e tornare a disposizione della collettività”. Daniele ha aggiunto che “bisogna attaccare le “lavanderie” del riciclaggio attraverso cui i soldi delle estorsioni, dello spaccio, dell’usura, dell’affarismo, hanno avvilito il tessuto civile, inquinata e depressa l’economia, cancellato il mercato”.

Ciro Oliviero

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