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La mafia uccide a Palermo Giuseppe Insalaco

Nato a San Giuseppe Jato il 12 ottobre del 1941 Giuseppe Insalaco è stato un politico italiano. Riuscì ad arrivare alla carica di sindaco di Palermo, ma durò solo tre mesi, dal 17 aprile al 13 luglio del 1984. Denunciò più volte la collusione tra politica e mafia. Il 3 ottobre dell’84 fu ascoltato dalla commissione antimafia, assieme al suo successore Nello Martellucci. Fece i nomi, tra i quali quello di Vito Ciancimino.
A due settimane da quelle dichiarazioni il primo avvertimento. Gli venne bruciata l’auto davanti la sua abitazione. Qualche mese più tardi, il 12 gennaio 1988, fu assassinato a colpi di pistola mentre era in auto.

Nei mesi successivi alla sua morte per mano della mafia venne rinvenuto un memoriale in cui Insalaco accusava diversi esponenti della Democrqazia Cristiana di Palermo, tra i quali anche i nomi che aveva riferito quasi quattro anni prima alla commissione antimafia, che gestivano il sistema di appalti e del potere del capoluogo siculo.

Per arrivare alla condanna in Cassazione per i responsabili del suo omicidio si deve arrivare al 17 dicembre 2001, quando il terzo grado di giudizio conferma gli ergastoli per Domenico Ganci e Domenico Guglielmini.

Ciro Oliviero

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