Home / Magazine / WebGiornale / Ambiente / Energie rinnovabili, calano gli incentivi

Energie rinnovabili, calano gli incentivi

Il Gestore Servizi Elettrici (Gse) ha comunicato all’Autorità per l’energia elettrica e il gas che il Contatore Fotovoltaico ha raggiunto i 6 miliardi di euro di incentivi. Raggiunta questa cifra, e da poco approvati i decreti sulle energie rinnovabili, si passa da settembre al V Conto Energia. All’entità degli incentivi, erogati dal 2005 ad oggi, corrispondono 405.677 impianti istallati e 14.580.432 kW di potenza.

Cifre incoraggianti, che coprono quasi il 10% del fabbisogno energetico nazionale, sebbene lo sviluppo del fotovoltaico sia stato ostacolato negli anni dalle incertezze normative degli ultimi governi, in seguito alle quali pochi se la sono sentita di investire nel settore. Ora si chiedeva chiarezza e coerenza per ridare fiato ad un settore dalle grosse potenzialità, ma il V Conto Energia ha raccolto più che altro critiche, con una sostanziale diminuzione dei meccanismi di incentivazione, solo in parte compensata dalla progressiva diminuzione del costo degli impianti. O meglio: a chi istalla i pannelli e produce energia continuerà probabilmente a convenire, ma non ci sarà l’attesa spinta alla produzione nazionale di pannelli che ci si aspettava. Ne gioveranno eventualmente le industrie straniere, prime tra tutte cinesi, che attualmente vendono pannelli a prezzi molto concorrenziali.

Il Conto Energia consiste nell’applicazione del programma europeo per la promozione della produzione di elettricità da impianti fotovoltaici. il Gestore Servizi Energetici paga per un certo numero di anni una tariffa particolarmente conveniente, superiore a quello di mercato, per ogni kW che il mio impianto, secondo dimensioni e potenza, riesce ad immettere in rete, ossia quello che produco in più oltre i miei consumi. La cifra attualmente raggiunta, i 6 miliardi di euro, è quella che Gse dovrà pagare per circa 15 – 20 anni a tutti coloro a cui è stato riconosciuto l’incentivo.

La copertura economica necessaria all’erogazione di questi importi è garantita da un prelievo tariffario, presente dal 1991 in tutte le bollette dell’energia elettrica di tutti gli operatori italiani. Si trattava di un costo che, per come è strutturata la politica degli incentivi in Italia, era destinato a crescere in proporzione diretta all’aumento della produzione di energia da fotovoltaico. Quindi per porre un freno alla spesa il Governo ha impostato il V Conto Energia in modo da ridurne i costi. Ma non sembra aver trovato i meccanismi necessari per permettere comunque il rilancio industriale del settore.

Ancora meno incoraggianti i dati del rapporto I-Com 2012 sull’Innovazione Energetica. Secondo l’Istituto per la competitività mentre nel mondo gli investimenti per la ricerca energetica aumentano, da noi si assiste ad una progressiva diminuzione, con un calo nel 2011 del 5% rispetto all’anno precedente, che ci porta ad un 1,8% complessivo degli investimenti e ad un nono posto su scala mondiale. Domina la Cina, che con 16,7 miliardi di dollari si colloca al primo posto, con il 25,6% del totale, seguita dal Giappone, con il 23,5%.

Terzi gli Usa con 9,9 miliardi di dollari, pari al 15%. Primo paese europea la Germania con il 6,2%. Se ce ne fosse bisogno un riscontro immediato della scarsità degli investimenti si ha osservando il numero dei brevetti depositati all’European Patent Office, relativi alle tecnologie energetiche a basso impatto ambientale, in cui l’Italia si posizione ad uno scarso 3,8% del totale, anche in questo caso in calo rispetto agli ultimi dieci anni.

Fonte: www.globalist.it 

Vedi Anche

Festambiente: per partecipare come volontari c’è tempo fino al 25 luglio

Festambiente sta per tornare e per i volontari che hanno intenzione di diventare protagonisti della …