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Siani reportage prize, concorso per la scuola per ricordare il giornalista

La casa editrice “Phoebus Edizioni” lancia il concorso “Siani Reportage Prize” nel ricordo di Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino ucciso dalla camorra. Un modo per promuovere e premiare la libera espressione e la libera indagine, attraverso il reportage fotografico e video. La prima edizione del concorso è dedicata al tema della scuola: si può spaziare dall’istruzione all’evasione scolastica, dallo sfruttamento e violenza minorile alla devianza e ancora integrazione, bullismo e criminalità. Molti sono gli articoli di Giancarlo Siani sul diritto all’istruzione, con tanti sogni da realizzare e pochi spazi di socializzazione. Giancarlo, soprattutto su Il Mattino, racconta delle difficoltà dopo il terremoto dell’Ottanta. «Scuola, tra i banchi ancora mille terremotati», così era titolato un pezzo del 18 settembre 1983. E ancora tante parole per raccontare le difficoltà di molti giovani, sospesi tra spaccio di droga e consumo di stupefacenti, alle falde del Vesuvio. E poi, tra gli articoli di Giancarlo, ci sono le storie dei muschilli, i baby corrieri della droga utilizzati per vendere eroina.
OLTRE L’UTOPIA – Il concorso, ideato da Pasquale Testa e Salvatore Manzi della Phoebus Edizioni e sostenuto da Paolo Siani, ha il patrocinio del Comune di Napoli, Comune di Torre Annunziata, Provincia di Napoli, Regione Campania, Fondazione Valenzi, Fondazione Polis, Il Mattino, Reportage, Ordine dei Giornalisti della Campania, Accademia di Belle Arti e Fondazione Banco di Napoli. «Per ricordare Giancarlo – spiega Pasquale Testa, organizzatore di Srp – abbiamo deciso di partire dalla scuola, per arrivare ad abbracciare temi come devianza, evasione scolastica fino alla criminalità. L’istruzione, soprattutto oggi tra mille difficoltà, rappresenta un orizzonte di diritti, dove i buoni insegnanti sono guardiani dell’utopia, impegnati a promuovere il cambiamento delle coscienze. La scuola è diritto alla conoscenza e alla formazione, ma anche un’occasione di riscatto in un territorio difficile».
IL BANDO – Il concorso “Siani Reportage Prize”, aperto a tutti e senza limiti di età, è gratuito. È possibile scaricare sul sito www.sianireportageprize.it, il bando e la domanda di partecipazione: ogni partecipante, in gruppo, associazione o singolarmente, dovrà consegnare il lavoro entro il 31 luglio 2012. Il miglior lavoro delle categorie foto e video, scelto da una giuria di esperti, riceverà un premio di mille euro. Il “Siani Reportage Prize 2012” ha una sezione speciale, dedicata agli studenti delle scuole primarie e secondarie italiane. Ogni alunno, singolarmente o in gruppo, potrà consegnare entro il 31 luglio 2012 il lavoro fotografico e video.
Il COMMENTO DI PAOLO SIANI – «Un’altra delle iniziative, l’ultima in ordine di tempo – spiega Paolo Siani – nata per ricordare il sacrificio di Giancarlo, della sua giovane vita, della sua passione per il giornalismo e per l’inchiesta. Giancarlo non si limitava a raccontare fatti, li collegava tra loro, leggeva quello che c’era dietro ai fatti che raccontava. Ha scritto quasi mille articoli che la casa editrice Phoebus ha pubblicato per la prima volta nel 2006, “Le parole di una vita”. Il premio fotografico e video “Siani Reportage Prize” è un tassello utile a diffondere i nostri desideri di verità e di giustizia sociale, è gratuito, per favorire la massima partecipazione specie di giovani, e per la sua prima edizione invita foto-reporter e video-reporter a inviare le proprie produzioni sul tema della scuola e dei suoi diritti, molto spesso violati». «Siani Reportage Prize – continua il fratello di Giancarlo – è per la sua composizione un concorso vicino alla sensibilità dei giovani in questa nostra contemporaneità. Questo mi dona la piacevole sensazione di una nuova e ben diversa presenza di Giancarlo nel mondo del giornalismo attuale, dove la foto e il video rappresentano i nuovi strumenti per comunicare alla gente pur sempre la verità. È un premio rivolto particolarmente ai giovani, ai nostri ragazzi che devono conoscere il passato per affrontare il presente e costruire il loro futuro, per questo motivo ho deciso di lasciare il mio posto in giuria a Ludovica, mia figlia, giovane aspirante giornalista, che saprà guardare e giudicare i lavori che arriveranno con gli occhi, la mente e il cuore dei suoi 25 anni».

Comunicato stampa

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