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Sporting Gioiosa, dalla Calabria alla Brianza per lottare contro la ‘ndrangheta

Centoventi piccoli calciatori uniti per tirare via la “palla avvelenata” della ‘ndrangheta da Gioiosa Ionica (reggio Calabria): è questa la Sporting Gioiosa, la prima scuola calcio etica d’Italia, che fra domenica e lunedì sarà ospitata in brianza dall’Aurora Desio per esportare al nord il suo particolare metodo di lotta alla criminalità organizzata, da tempo ben radicata anche nella pianura padana. I “pulcini” calabresi incominceranno il loro tour in Lombardia sugli spalti di San Siro, in occasione di Inter-Cesena di domani.
Il vero motivo della trasferta, però, è la “Giornata della Legalità” che si svolgerà il 30 aprile a Desio (Monza e Brianza), dove Don Ciotti, presidente di Libera, inaugurerà un immobile confiscata alle cosche, che verrà destinato ad ospitare malati psichici. A seguire si terrà il torneo “Dai un calcio all’illegalità”, dove i pulcini della Gioiosa, nata dalla volontà di Francesco Rigitano referente di Libera per la Locride, incontreranno diverse formazioni locali e non, per mostrare il lato nascosto della Calabria, quello di chi lotta contro le mafie.
Lo Sporting Gioiosa, infatti, è nato proprio con l’intento di educare la società civile a opporsi all’illegalità, partendo dai più giovani. Gli allenamenti sono divisi in due momenti: il primo dedicato a lezioni di educazione civica con approfondimenti sulla Costituzione, alle regole e ai valori sportivi; nella seconda parte invece si affinano le capacità sportive. Francesco Rigitano spiega: “Vedere i tuoi giocatori che si comportano con correttezza esemplare in campo è impareggiabile. E’ la dimostrazione che lo sport può scardinare certe logiche malate”. In Calabria altre squadre si stanno interessando al modello, ma l’iniziativa ha anche attirato le attenzioni dei malavitosi. Qualcuno non ha avuto remore a intimidire la società: nei mesi scorsi 5 cartucce a pallettoni sono state depositate in bella vista davanti all’ingresso della scuola calcio.
Anche la scelta del luogo per il torneo è densa di significati: il Comune di Desio, infatti, è stato sciolto nel 2010, quando l’intera maggioranza guidata da Giampiero Mariani del Pdl e parte dell’opposizione hano consegnato le dimissioni per il coinvolgimento del presidente del consiglio comunale Nicola Mazzacuva, del consigliere Natale Marrone e dell’ex assessore provinciale Rosario Perri (tutti del Pdl) nell’inchiesta “Infinito”, che indagava sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Lombardia. Ora la nuova amministrazione prova a scrollarsi questa brutta pagina e a rilanciare l’immagine del paese.
L’Aurora ha deciso di sposare la causa lanciata dalla Gioiosa e, oltre al momento simbolico del gemellaggio, ha in serbo diverse iniziative per far alzare la testa dei suoi concittadini contro la criminalità organizzata. Durante la cerimonia di gemellaggio, la squadra aderirà al Codice etico promosso dalla Gioiosa, i capitani delle sue squadre indosseranno dal prossimo anno una fascia con esplicito riferimento alla lotta per la legalità e si pensa di dar vita a lezioni civiche sul modello calabrese. Intanto per il torneo di lunedì, le scuole cittadine coloreranno lo stadio con striscioni dedicati alla lotta contro le mafie e il prossimo anno la competizione contro l’illegalità sarà replicata a Gioiosa Ionica.

Fonte: Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/28/dalla-calabria-alla-brianza-lottare-contro-ndrangheta/211864/ 

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