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ESCLUSIVA/ Intervista a “I Ditelo Voi”

Per la seconda puntata di “Napoli e Lode”, programma di Radio Siani – WebRadio della Legalità, abbiamo chiacchierato con  “I Ditelo Voi”. Francesco de Fraia, Lello Ferrante e Mimmo Manfredi sono in tournèe con il nuovo spettacolo “Komicaze” al Teatro Totò di Napoli. Vi proponiamo in esclusiva la simpatica chiacchierata fatta dietro le quinte.

Il trio nasce nel ’95…

Lello – Elà! Pensavo ’94 pensa un po’. Grazie per averci ricordato l’età.

Beh, come trio comico siete uno dei più longevi.

Francesco -Magari fossimo nati nel ’95 anagraficamente, saremmo contentissimi.

Come vi siete conosciuti?

Lello – Io ero fidanzato con Mimmo, ci siamo conosciuti in un locale di scambisti a Scampia e alla fine ci siamo scambiati tra di noi (risate ndr). No, scherzo.

Francesco – Ci siamo conosciuti così, per caso, facendo parte di alcune compagnie teatrali amatoriali.

Come nasce il nome “I ditelo Voi”?

Francesco – Per una disputa. È stato un caso. In una serata il proprietario del locale voleva sapere: “come vi chiamate, vorrei fare dei manifesti”. Noi gli abbiamo risposto: “non lo sappiamo”. Sai quelle cose tipo “dillo tu, dillo tu”e alla fine e uscito fuori “I ditelo voi”.

Per i vostri sketch a chi vi ispirate, se vi ispirate a qualcuno?

Francesco – Io, ad Anna Falchi. Una bella donna, piacente…

Lello – Sono tutti maestri, tipo Lello Musella, “Giuann Tattà”(nome inventato ndr), anche il salumiere giù da me…

Ci ispiriamo ai grandi, le nostre ispirazioni nascono anche dalle nostre manie, dalle nostre pazzie e dalle nostre disperazioni.

Voi avete alle spalle tanto teatro, tanta televisione e un solo film. Come mai?

Francesco – Solo un film, vero. Un film forse fatto male che non ci ha dato l’opportunità di farne altri. Speriamo nel futuro.

Noi napoletani vi ricordiamo per Tele Garibaldi, Avanzi Popolo o  per sketch tipo “ l’onorevole Bavoso”: vi mancano un po’ quei momenti?

Non ci mancano quei tempi passati. Comunque ci hanno segnato, sono serviti per crearci un bagaglio culturale. Abbiamo nostalgia di quei tempi, forse per l’età. Avevamo sicuramente più capelli. Quello che è importante sottolineare è che la nostra “napoletanità” è rimasta intatta anche se stiamo a Colorado. Non usiamo il dialetto, quello stretto, che può essere capito solo dai nostri conterranei. Ci teniamo alla nostra “napoletanità” e la portiamo in giro.

Il nostro nuovo programma,“Napoli e lode”, ha come scopo quello di invogliare i napoletani, e non solo, a riscoprire le bellezze di Napoli. Secondo voi, quali possono essere gli strumenti per invogliare i napoletani a riscoprire la propria città?

Francesco – Sicuramente il senso civico. Bisogna avere un grosso senso civico per riscoprire Napoli e rispettare questa nostra grande e bella città

Lello – Ciò che ha detto Francesco, sicuramente. Anche tanta gente onesta che possa governare come si deve questo paese, questa regione. Servono persone oneste. Servono dei leader onesti.

Se I ditelo voi dovessero fare un altro mestiere cos’altro potrebbero fare?

Gli ippodromi ci hanno cacciato, quindi all’ippica non ci possiamo più dare. Possiamo ritornare ai nostri vecchi mestieri: geometra, professore di educazione fisica, ragioniere.

In realtà non ce lo siamo mai chiesti. È il dilemma della nostra vita (ridono ndr).

Perché le persone dovrebbero venire a vedere “Komicaze”?

Ci saranno due ore di svago. Di solito noi ci divertiamo e,quando ci divertiamo noi, si diverte anche il pubblico.

Roberto Malfatti

 

 

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