La provincia di Messina è tristemente nota per la disastrosa situazione ambientale in cui si trova. Quella che si è verificata in queste ore non è che l’ennesima di una serie di alluvioni.
Fiumi di acqua e fango che si intrecciavano in un travolgente corso di liquido color marroncino che invadeva tutte le strade e le piazze della città di Saponara. Numerosi i video già apparsi su youtube e su alcune testate locali online che riportano visivamente il disastro che si è venuto a verificare nella città sicula. Non solo auto travolte e sommerse. Tre morti. Questo il bilancio delle vittime riscontrato al momento. Diversi anche i dispersi che potrebbero andare a rimpolpare quella lista nera di persone venute a mancare per un disastro ambientale, che, come in altre occasioni, poteva e doveva essere evitato.
Lungimiranza e buon senso. Queste due parole chiave che sembrano mancare nel panorama amministrativo locale. Nel frattempo la Procura di Messina ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti. tra gli indagati risultano l’attuale sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, il sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, l’ex commissario straordinario del comune di Messina, Gaspare Sinatra, l’ex dirigente generale della protezione civile regionale Salvatore Cocina, il dirigente generale dell’assessorato regionale ambiente Giovanni Arnone, e alcuni geologi. Degli stessi reati sono accusati anche i progettisti dei lavori eseguiti nei torrenti Divieto e Racinazzi straripati a Scaletta Zanclea nonché alcuni tecnici.
Dieci giorni addietro il procuratore Guido Lo Forte aveva notificato i diciotto avvisi di conclusione indagini ad amministratori, tecnici e dirigenti in merito all’inchiesta sull’alluvione di Messina del primo ottobre 2009 in cui morirono 37 persone.
Fiumi di acqua e fango che si intrecciavano in un travolgente corso di liquido color marroncino che invadeva tutte le strade e le piazze della città di Saponara. Numerosi i video già apparsi su youtube e su alcune testate locali online che riportano visivamente il disastro che si è venuto a verificare nella città sicula. Non solo auto travolte e sommerse. Tre morti. Questo il bilancio delle vittime riscontrato al momento. Diversi anche i dispersi che potrebbero andare a rimpolpare quella lista nera di persone venute a mancare per un disastro ambientale, che, come in altre occasioni, poteva e doveva essere evitato.
Lungimiranza e buon senso. Queste due parole chiave che sembrano mancare nel panorama amministrativo locale. Nel frattempo la Procura di Messina ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti. tra gli indagati risultano l’attuale sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, il sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, l’ex commissario straordinario del comune di Messina, Gaspare Sinatra, l’ex dirigente generale della protezione civile regionale Salvatore Cocina, il dirigente generale dell’assessorato regionale ambiente Giovanni Arnone, e alcuni geologi. Degli stessi reati sono accusati anche i progettisti dei lavori eseguiti nei torrenti Divieto e Racinazzi straripati a Scaletta Zanclea nonché alcuni tecnici.
Dieci giorni addietro il procuratore Guido Lo Forte aveva notificato i diciotto avvisi di conclusione indagini ad amministratori, tecnici e dirigenti in merito all’inchiesta sull’alluvione di Messina del primo ottobre 2009 in cui morirono 37 persone.
Ciro Oliviero