Ercolano. protestano le famiglie dei disabili
Redazione
Febbraio 8, 2011
Cronaca
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Ercolano. Scatta la protesta, ieri mattina i familiari di circa undici ragazzi disabili ai quali il comune da circa un mese non eroga il servizio di trasporto per raggiungere il centro Don Orione, al quale i pazienti si rivolgono per poter essere sottoposti avari tipi di terapie, hanno protestato all’interno del palazzo di città di corso Resina al fine di trovare una soluzione rapida al loro disagio. Dall’interruzione del servizio le famiglie non hanno ricevuto spiegazioni, né indicazioni ufficiali su come gestire l’emergenza, trattandosi di persone che hanno gravi disabilità dell’apparato fisico e sensoriale, che, quindi, senza le terapie non potranno essere seguiti al meglio e continuare a fare progressi, seppur piccoli. “Siamo disorientati – spiegano i manifestanti- perché quelle terapie sono indispensabili, l’abolizione del servizio di trasporto verso il centro ci ha causato un grave disagio poiché non tutti abbiamo a disposizione un’automobile, e il centro si trova in una zona della città difficilmente raggiungibile, non possiamo più aspettare abbiamo bisogno di una risoluzione al nostro problema. La manifestazione ordinata messa in campo dalle famiglie ha avuto un riscontro immediato da parte dell’amministrazione locale infatti i manifestanti sono stati ascoltati celermente dall’assessore competente Torello e dal Consigliere comunale dell’api Rosario Scognamiglio. Da quanto spiegato dal componente dell’assise cittadina la questione potrà trovare risoluzione solo con il bilancio di previsione del 2011 che sarà discusso a fine Aprile, infatti attualmente il comune non può fare altro che gestire i residui dei dodicesimi. Sulla questione è intervenuto anche l’assessore Torello che ha tranquillizzato le famiglie sulla breve risoluzione del problema, infatti il componente della giunta Strazzullo nei giorni scorsi ha incontrato i rappresentanti di varie associazioni che lavorano con i diversamente abili per capire quali problematiche affrontare con maggiore celerità.
Carla Cataldo