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Tarsu, continui stravolgimenti

Ancora i rifiuti all’ordine del giorno nelle cronache del capoluogo campano. L’ente di Palazzo Santa Lucia ha deciso che l’intero piano del ciclo rifiuti torni alla gestione dei comuni. La raccolta, lo spazzamento e il trasporto dei rifiuti. Questo il piano che viene presentato giovedì 16 dicembre in sede di consiglio provinciale. Un emendamento bipartisan. Voluto non solo dalla maggioranza di centrodestra, ma appoggiato caldamente anche dalle opposizioni. Nel documento, che porta la firma del presidente della Commissione Agricoltura Paolo Russo, viene praticamente eliminato l’articolo che prevede la gestione del ciclo dei rifiuti alle Provincie. All’ente governato da Cesaro viene lasciatala la sola gestione degli impianti.

Molti amministratori locali lamentano però che il disegno di legge nasconda delle insidie per i comuni. Non sarebbe infatti realtà la riconsegna della gestione del ciclo rifiuti ai comuni. Questo dato è stato sottolineato anche nel corso di una conferenza stampa tenuta dall’assessore al Bilancio del comune di Ercolano, Antonio Liberti, il quale ha sottolineato le modifiche applicate al decreto legge nel Consiglio dei Ministri, che ha consentito poi la modifiche a sua volta di quello provinciale. In una prima stesura del decreto ministeriale era infatti previsto un passaggio graduale alla gestione delle Provincie, lasciando ai comuni la gestione per l’intero 2011. Articolo scomparso nella stesura definitiva. “Un modo per imbrogliare i cittadini”, accusano alcuni rappresentanti delle amministrazioni dei novantadue comuni della provincia del capoluogo campano.

Ad oggi si torna a dire che questo giovedì il provvedimento che verrà, senza ombra di dubbio, approvato prevede che la Tarsu e la Tia resteranno voci di bilancio delle amministrazioni locali, mentre le Province provvederanno alla gestione degli impianti di smaltimento. Sulla vicenda è intervenuto anche Russo, presidente della Commissione, il quale ha dichiarato che si tratta di “un’emergenza nazionale, tutte le forze politiche offriranno il massimo della responsabilità: del resto c’è già l’assenso di tutti i gruppi”.
Intanto nel capoluogo proseguono i roghi dei cumuli di rifiuti che l’azienda lascia in strada. Per strada restano ancora centinai e centinaia di tonnellate. Nelle ultime stime si calcolano intorno alle milleduecento. Sembra però che pian piano la situazione stia migliorando dato che in questi giorni la raccolta procede con un prelievo di rifiuti pari a quello di produzione giornaliera. Almeno nella città di Napoli. Restano comunque in difficoltà alcune zone periferiche della città, come Capodimonte, la Sanità, via Foria, Calata Capodichino, Corso Amedeo e via Santa Teresa degli Scalzi.

Come si sa a Napoli c’è una grande tradizione di maestri presepi ali. Approfittando del periodo natalizio anche i rifiuti sono finiti sul presepe. Non per mano degli artigiani di San Gregorio Armeno, bensì di quelle di alcuni studenti ercolanesi. È stata infatti inaugurata in questi giorni una mostra presepiale presso il Mav. In esposizione le sculture realizzate dagli alunni di scuole ercolanesi di ogni ordine e grado. Un lavoro promosso nell’ambito del progetto “I presepi di legalità e dei diritti umani” promosso dall’amministrazione comunale attraverso l’assessorato all’Istruzione di Ferdinando Pirone.

Ciro Oliviero

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