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Con le idee e il coraggio di Peppino Impastato, 40 anni dopo

Irridente, geniale, entusiasta, attivista, rivoluzionario, giornalista, comunicatore. Politico vero, militante rigoroso, quanto irrequieto, fermo nel proposito di denuncia, ma convinto che l’arma dell’ironia, dell’irriverenza, dello sberleffo forse molto più efficace di estenuanti dibattiti e di pagine su pagine di documenti. Nell’era dei social network Peppino Impastato sarebbe formidabile, esilarante. 

 9 maggio 1978 – 9 maggio 2018, quarant’anni dal suo tragico assassinio e da quella vergognosa messa in scena, volevano zittire una voce, hanno scatenato un coro

Oggi quella mafia ha perso, il paese che era di Tano Seduto Badalamenti, oggi è il paese di Peppino Impastato e sua madre Felicia, anche la casa di Tano Seduto è stata restituita alla comunità dopo la confisca per la realizzazione di Casa Memoria e di una biblioteca comunale.

Peppino ha saputo rompere gli argini, spazzare via una cultura, un costume, un brutto e sbagliato modo di agire e pensare. Ha saputo indicare la strada, scuotere le coscienze e infondere speranza.

Senza troppi fronzoli, lo abbiamo voluto ricordare attraverso i ricordi, le parole e il lavoro di chi quotidianamente si impegna nel difendere e/o migliorare un pezzo di giustizia nel nostro paese.

Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo, continuano tantissimi uomini e donne, ragazzi e ragazze in questa Italia e non solo che ha bisogno oggi più che mai di verità e giustizia, di impegno e amore.

 

SALVATORE BORSELLINO – Fratello di PAOLO BORSELLINO, Movimento AGENDE ROSSE

GIOVANBATTISTA TONA – Magistrato Consigliere Corte d’Appello di Caltanissetta

SALVO PALAZZOLO – Giornalista La Repubblica

SALVO RUVOLO – Casamemoria Felicia e Peppino Impastato

VINCENZO GERVASI – Avvocato del Foro di Palermo, già difensore di parte civile della famiglia Impastato

 

Quest’anno a Cinisi è una ricorrenza importante, che segna un impegno quarantennale di lotta per difendere la figura di Peppino. Ci sarà un corteo che da Radio Aut arriva simbolicamente a Cinisi, a Casa Memoria, ripercorrendo l’ultimo tragitto che probabilmente ha percorso Peppino prima di essere ucciso.

 Al centro dell’iniziativa, il tema dei diritti negati e l’impegno socio politico di Peppino oggi attualissimo. In serata alle 20.30 è precisto un collegamento con la famiglia Regeni.

“Peppino e Giulio sono uniti da molte similitudini”, racconta Giovanni Impastato “due giovani che hanno fatto della diesa dei diritti negati il filo conduttore delle loro brevi vite. Entrambi oggi fanno sentire la loro voce, attraverso l’impegno di persone fermamente disposte a non rinunciare alla verità e alla giustizia. Questo collegamento è un modo per far sentire ancora una volta la voce di Peppino se fosse vivo, non esiterebbe a schierarsi accanto ai Regeni per aiutarli a ottenere giustizia e verità per Giulio”.

Presso l’Aula Saetta e Livatino del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, la Scuola della Magistratura, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo e l’Ordine degli avvocati di Caltanissetta propongono una giornata di riflessione e studio sull’uso del linguaggio in ambito criminale e in ambito giudiziario.
Si parlerà in particolare della mafia, di come il silenzio e il linguaggio di questa pericolosa associazione possa cementare gli assetti organizzativi e occultare all’esterno le sue dinamiche e di come i suoi gesti e le sue parole devono essere compresi per penetrare nelle logiche della criminalità.
Si discuterà anche di come attraverso un linguaggio appropriato si possa fare effettivo contrasto alla mafia e di come talvolta, invece, le parole usate in prospettiva antimafia siano inadeguate, insufficienti o vuote.

A nome di noi tutti, un abbraccio a Giovanni e Luisa Impastato e come promesso, a presto 

Giuseppe Scognamiglio

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