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Slow Food Campania: Nasce il Premio Fabio Lombardi

Lavoratore instancabile e meticoloso.

 

Visionario appassionato a cui il tempo ha dato ragione.

 

Lunedì 22 ottobre 2007, quando aveva solo 22 anni, un tragico incidente strappava alla vita Fabio Lombardi, al tempo il più giovane produttore dei Presìdi Slow Food, l’ambasciatore del Conciato Romano e irrimediabilmente della bellissima Castel di Sasso e dell’intera Terra di Lavoro.

 

«Voglio continuare a viaggiare e con me porterò sempre il Conciato Romano e le straordinarie storie della nostra Terra Felix. Sono un contadino casertano orgoglioso di esserlo e voglio dimostrare a tutti i miei giovani coetanei che zappare è un’arte dignitosa e redditizia se fatta con passione, intelligenza, dure rinunce e un grande spirito di sacrificio. Ho troppi amici che sono andati via da qui, vanno via alla ricerca dell’America. L’America l’abbiamo qui e non ce ne rendiamo conto!». Aveva detto così qualche settimana prima a suo fratello maggiore, Manuel, colui che poco dopo quel momento avrebbe deciso di lasciare il suo avviato negozio di informatica a Caiazzo e seguirne le orme.

 

Fabio era certo di avere un tesoro tra le mani: la storia del Conciato Romano e della terra in cui esso veniva prodotto, ne era orgoglioso. Oggi sono lui e la sua famiglia a essere l’orgoglio di questo territorio: poche settimane fa, il Comune di Castel di Sasso ha aggiunto all’ingresso della cittadina un cartello con la dicitura “Paese del Pecorino Conciato Romano, Presidio Slow Food”.

In questi dieci anni il mondo è straordinariamente cambiato, soprattutto quello legato al settore agroalimentare ma rileggere oggi quanto Fabio pensasse ci fa comprendere tutta la sua capacità di guardare avanti. Per questo motivo, significativamente proprio nella giornata in cui Slow Food Campania ha posto le basi della riorganizzazione del proprio modello associativo, come voluto dal 7° Congresso internazionale svoltosi a fine settembre a Chengdu, all’Agriturismo Le Campestre della famiglia Lombardi a Castel di Sasso, è stato assegnato il primo “Premio Fabio Lombardi”. Su segnalazione delle Condotte di Slow Food Campania, il Premio è andato a:

 

  • Cesar Miguel Iampietro, lombricoltore a Baselice (Benevento) per la sua volontà di ripartire dalla terra in senso stretto, al fine di creare un humus che sia naturale e totalmente organico;

  • Giulia Antonuccio e Davide Adamo, titolari di un’azienda biologica a San Martino Valle Caudina (Avellino) i quali operano per produrre un cibo che sia accessibile a tutti e “pulito”.

Oggi, a dieci anni di distanza, Fabio Lombardi è dunque ancora di più un modello da seguire. Come spiega Giuseppe Orefice, Presidente Slow Food Campania: «Il riconoscimento nato per rendere sempre più viva la memoria di Fabio sarà assegnato ogni anno a un giovane produttore o trasformatore che meglio incarna il suo esempio fatto di innovazione, valorizzazione del territorio, caparbietà, obiettivi ben chiari. Ma soprattutto il premio servirà a creare connessioni perché Slow Food crea connessioni».

 

Il Premio Fabio Lombardi è ovviamente un simbolo: semi di grano e un’anfora, quella stessa anfora in terracotta che con orgoglio Fabio, per primo, ha portato in giro per il mondo e che oggi Liliana, Francesco, Manuel ed Eulalia continuano a far viaggiare ovunque.

Al momento della consegna del premio, Rita Abagnale, colonna storica dell’Associazione Slow Food, ha consegnato alla famiglia Lombardi, per le mani di Giuseppe Orefice, una lettera indirizzata a Fabio di cui riportiamo di seguito il testo integrale.

 

***

Caro Fabio, ti ho conosciuto con tua mamma Liliana al Salone del Gusto del 2004 quando, grazie a voi, si è recuperato un presidio storico che rappresenta il fiore all’occhiello della Campania: ”Il Conciato Romano”.

 

Da allora, insieme, abbiamo partecipato attivamente a tutti i Saloni del Gusto e a Cheese; con te e con i tuoi c’è stato sempre un rapporto speciale di affetto e di stima: c’era il piacere di rincontrarsi e di far parte della grande famiglia Slow Food! Ultimo, memorabile, l’incontro a Montpellier, cinque giorni insieme, ne facemmo di tutti i colori, che bei ricordi!

 

Ho davanti ai miei occhi un’immagine ben precisa: Carlin che presenta con grande orgoglio il suo più giovane produttore di Presidio mentre tu, timido, avevi gli occhi che ti sorridevano di gioia. 

 

Nel marzo del 2007, sei venuto da me, ci sedemmo sul divano e parlammo a lungo, mi raccontasti del tuo programma futuro: il Presidio per te era molto importante ed avresti, con l’aiuto dei tuoi, continuato ad intensificare la tua attività ma tutto ciò non ti bastava, avevi bisogno di crearti una cultura che fosse in relazione con il tuo lavoro per poter arricchire entrambi e quindi decidesti di frequentare l’università e possibilmente aiutare i tuoi a realizzare il loro sogno: un agriturismo!

 

Io dico che lassù qualcuno mi ama e mi guida; Fabio sei andato via troppo presto ma hai guidato la tua famiglia a realizzare tutti i vostri desideri. Un grazie va a tua cognata Eulalia che è riuscita a convincere Manuel a continuare il tuo lavoro: oggi, con l’aiuto dei tuoi, non solo la produzione di Conciato è aumentata ma anche la distribuzione è tanto migliorata ed in più devi sapere che tuo fratello Manuel gira l’Italia intera per raccontare la storia del presidio, la vostra storia e il valore del prodotto, il lavoro che c’è dietro e le difficoltà per raggiungere e mantenere la qualità costante e lo fa con grande professionalità, cultura ed amore. I tuoi genitori hanno realizzato un vero agriturismo con grande successo. Tutto questo lo devono a te e puoi essere soddisfatto perché il tuo progetto è stato realizzato in pieno e puoi riposare in pace.

 

Incredibile ma vero, all’ultimo Congresso Internazionale, Carlin ha lanciato 4 sfide importanti: la prima è quella di aiutare i giovani che hanno bisogno di cultura ed hanno necessità di sentirsi liberi nell’agire, anche sbagliando!

 

Ebbene caro Fabio, tu hai anticipato i tempi di ben 10 anni e raccolto la sfida di Carlin dimostrando che si può fare e sei diventato di esempio per tanti giovani. Slow Food farà in modo che non sarai un ricordo, ma ci sarà sempre un’altro giovane che seguirà il tuo percorso.

 

Resterai sempre nel mio cuore, la tua Rita Abagnale    

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Comunicato stampa

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