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Il report del Festival delle Vigne Metropolitane di Napoli

Finalmente è arrivato il Festival delle Vigne Metropolitane di Napoli ed è partito proprio da un bene confiscato alla camorra, il fondo Lamberti della cooperativa (R) esistenza, sulle colline di Chiaiano dove si produce il vino falanghina dei Campi flegrei Selva Lacandona.
Era atteso da tempo perché potesse dare la giusta visibilità a questa realtà partenopea di grande interesse culturale, e non solo. Si è rivelato un grande successo, ed il numero dei partecipanti ha superato di gran lunga le aspettative.
Il festival è stato organizzato dall’associazione RavelloCreative L.A.B in collaborazione con Malazè, l’evento archeoenogastronomico dei Campi Flegrei alla XI edizione, ideato e diretto da Rosario Mattera, e con l’AIS Napoli diretta dal delegato Tommaso Luongo.

Così il 23 settembre prende il via il festival da Selva Lacanodona dove si è ridata dignità alla terra nel modo più nobile possibile, lavorando la vigna e producendo un ottimo vino. Al convegno moderato da me, che da tempo ho a cuore questa tematica, ha partecipato Raffaele Beato, professore straordinario dell’Università di Salerno, il quale ha condotto uno studio accurato sulle vigne di Napoli per L’Osservatorio Vini degli Appennini Meridionali ed i dati hanno stabilito che la città è la seconda metropoli dopo Vienna per estensione di vigneti.

Tra l’altro questa realtà è in crescita, negli ultimi sei anni si è rilevato un incremento del 4%, gli ettari vitati sono circa 64 e le bottiglie prodotte sono 262.000. Napoli quindi non vuole perdere la sua antica anima vignaiola, introdotta sulle colline di Posillipo dai coloni eubei, quelli che fondarono la bellissima Partenope dando il via a quanto di più bello e significativo riusciamo ancora a cogliere in questa città così affascinante. Le aziende più organizzate sono nella zona tra Agnano ed Astroni, dove Raffaele Moccia e le Cantine Astroni producono vini eccellenti che ogni anno ricevono appezzamenti da tutte le guide del settore e dalla stampa specializzata.

Sulle colline di Posillipo “resiste” Salvatore Varrella con la sua vigna di Santo Strato, tipico esempio di viticoltura posillipina, dove è ancora possibile vedere l’uva rosa ‘e Pusillecoaddiruso, quella che cantava Roberto Murolo. Proprio qui le difficoltà sono notevoli, come spiega Salvatore, praticare agricoltura in un contesto urbano è cosa ardua e si va avanti perché spinti da grande passione e amore per il territorio.

Vincenzo Dina, rappresentante dell’Associazione Piedi per la Terra è intervenuto per raccontare la Vigna di San Martino, sicuramente una delle più belle e non a caso, la più rappresentata da almeno seicento anni. 

In questo contesto l’attività vignaiola è mirata a preservare tale memoria e cultura all’interno delle mura di Napoli. Ogni presenza dei vigneti metropolitani è caratterizzata da una storia unica ed affascinante, vale anche per quelli dello Scudillo, impiantati dall’Azienda Acqua Bene Comune e sull’argomento è intervenuto Davide Romanelli, illustrando il valore di custodia del territorio e del paesaggio che la viticoltura e la cura degli orti urbani portano avanti. 

Ciro Corona, presidente dell’associazione (RE) sistenza ha raccontato la realtà di Selva Lacandona, ribadendo che questo è uno spazio ricondotto ai cittadini e che quindi le porte qui sono sempre aperte all’accoglienza e alla condivisione, accompagnate da un buon bicchiere di falanghina. Molti dei vigneti urbani sono a piede franco, fattore che accentua l’unicità e la forte identità territoriale dei vini di Napoli.

Ricordiamo la falanghina e il piedirosso, o per’ ‘e palumm’, molto apprezzati e di antica memoria. Tommaso Luongo ha espresso la volontà di affermare un marchio DON ( denominazione di origine napoletana) che simpaticamente accenti l’identità delle Vigne Metropolitane di Napoli e concludo invitando i napoletani a consumare sempre più questi vini, di ordinarli nei ristoranti, acquistarli nelle enoteche per uso proprio e anzitutto per regalarli agli altri.

Ha concluso l’incontro Enrico Panini, Assessore al Lavoro ed alle Attività Produttive del Comune di Napoli, esprimendo entusiasmo per l’evento e confermando l’impegno a valorizzare sempre più questa meravigliosa realtà partenopea che sicuramente rappresenta un importante volano di sviluppo turistico culturale.

Marina Alaimo

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