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Frattamaggiore ricorda le vittime di mafie

L’associazione di volontariato Sottoterra Movimento Antimafie in collaborazione con Libera unitamente con l’Isis ‘G. Filangieri’ e con il Csv, Centro Servizi per il Volontariato di Napoli ha organizzato sul territorio di Frattamaggiore una marcia per la legalità il 21 marzo in occasione della XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie. “Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che nell’antimafia hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace”, così come si legge dal sito di Libera.

Nell’ambito del progetto ‘Scuole e volontariato’ in collaborazione con l’istituto ‘G. Filangieri’ ha organizzato una marcia di impegno civile con tutti gli studenti di Frattamaggiore di ogni scuola di ogni ordine e grado al fine di ricordare le vittime di mafia e altresì l’importanza di una didattica altra che insegni agli studenti del territorio un momento aggregativo per la legalità. La marcia di Frattamaggiore è uno dei cento passi verso la marcia nazionale del 22 marzo organizzata da Libera Contro le Mafie a Latina e si inserisce negli ‘eVenti’ di cambiamenti del ventennale dell’assassinio di don Peppe Diana. La marcia si configura come manifestazione sul territorio del progetto ‘Sostieni la legalità’ con gli studenti del Filangieri: i ragazzi durante gli incontri nell’associazione Sottoterra sono venuti a contatto con una didattica altra che dovrebbe essere inserita in tutti i calendari scolastici, l’ora di antimafia. Le date del 19 marzo e del 21 marzo, non sono più la festa del papà e di San Giuseppe e il primo giorno di primavera, ma sono date e giornate di impegno civile con avvenimenti importanti, quali l’assassinio di Don Peppe Diana, di cui quest’anno ricorre il ventennale.

L’area a nord di Napoli è ormai teatro di faide tra clan: corpi carbonizzati, vittime innocenti quali Enzo Ferrante lo scorso 27 febbraio ad Arzano. Ferrante, sposato e padre di due bambini è stato ucciso per errore. Era all’interno del centro estetico e i sicari lo avrebbe scambiato per il guardaspalle di Ciro Casone, il vero obiettivo dei killer. I ragazzi marceranno anche per lui.

Che questa giornata di impegno civile diventi una precondizione essenziale della nostra esistenza.

Sottoterra Movimento Antimafie