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Ercolano, le denunce della campagna elettorale

Ercolano. Una campagna elettorale al vetriolo quella che si appresta a concludersi nelle prossime ore e che porterà la città degli Scavi al voto domenica 31 maggio. Il festival dei toni alti, improntato su chi li avrebbe alzati maggiormente. Se la politica ercolanese continuerà ad essere questo non vincerà di certo la città.

Le denunce da campagna elettorale possono essere un bene. Uno sprone a fare meglio per tutti. A far uscire fuori il marcio che c’è nella politica locale, come c’è ad ogni livello.

Le prime denunce sono arrivate dal M5S che avevano ricordato che esiste un regolamento per l’affissione, denunciando spesso, quasi sempre l’affissione selvaggia di tutti gli altri schieramenti in campo per le amministrative 2015. Niente da fare. Oltre a qualche striscia che denota che la singola affissione fosse abusiva nient’altro. Si è poi passati a parlare di inquinamento del Vesuvio, di assunzioni irregolari, di fondi pubblici gestiti male e gare d’appalto pilotate, con riferimento a parte dell’amministrazione uscente sotto indagine, e non ricandidata proprio per questo motivo, con la coalizione guidata da Buonajuto a denunciare che fosse colpa di chi ha guidato il paese negli anni passati ed ora concorre al governo in un’altra coalizione. Dall’altra parte la coalizione che fa capo ad Antonio Liberti a far passare la notizia che Buonajuto è un difensore della Gori, l’azienda che gestisce il servizio idrico e non appoggia dunque la ripubblicizzazione dell’acqua. Non ultimo un manifesto contro la spesa ingente per il concerto di Sal da Vinci che la coalizione di Buonajuto dichiara essere stato regalato dall’artista napoletano. Più generica la denuncia arrivata dalle due liste di destra che contestano una cattiva amministrazione di tutto il centrosinistra negli ultimi venti anni, clientelare e poco capace di amministrare la cosa pubblica.

Questa mattina ci siamo svegliati con l’odore della colla. Nuovi manifesti affissi per le strade di Ercolano che denunciano la presenza di delibere dell’amministrazione uscente con le quali, da una parte, si tagliavano alcuni servizi e fondi per i disabili, e, dall’altra, si destinavano alla fondazione Cuciniello, gestita da alcuni familiari del candidato sindaco ed all’epoca dei fatti assessore al Bilancio Antonio Liberti e la cui rappresentante legale è proprio la sorella, Giuseppina Liberti.

Qualora queste ultime voci denunciate nel manifesto corrispondessero alla realtà sarebbe l’ennesimo schiaffo ai disabili e alle fasce deboli e per tutti gli operatori ed organizzazione territoriali oneste che quotidianamente lavorano senza fondi per migliorare la vita di queste persone. L’ennesimo schiaffo ad una città già martoriata ed abbandonata a sé stessa. La palla passa alle forze dell’ordine ed alla magistratura, con l’auspicio che riescano a fare chiarezza in tempi brevi, oltre che controllare tutte le denunce emerse in questa campagna elettorale.

Redazione

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