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Pino Scotto: “L’Italia si rialzerà come nel dopoguerra”

Nuovo album per il leggendario Pino Scotto intitolato “Dog Eat Dog” (Nadir Music) con 11 inediti e una cover dei Vanadium (Don’t be Looking Back) che in questa intervista per noi di Radio Siani ci racconta in tutta la sua autenticità e schiettezza la sua visione sul momento delicato che ha colpito il nostro Paese e ancora musica, la carriera e un consiglio ai giovanissimi, scandito dal suo motto.. Rock On!

Pino, come hai vivi quotidianamente questo periodo di quarantena casalingo?

 

 

Noi musicisti abituati a muoverci tutto l’anno la stiamo vivendo con più sofferenza, ma a tratti anche con gioia perchè abbiamo la possibilità di stare con noi stesse, con le nostre paure, con la nostra solitudine oppure con le nostre famiglie. Di una cosa sono certo: chi era vero ne uscirà rinforzato, chi era stronzo prima sarà stronzo anche dopo!

 

 

Quando tutto sarà finito, ci sarà da ripartire per tutti. Come ne uscirà il settore musicale?

 

 

Eh…qui non si tratta solo del settore musicale,sicuramente l’intero settore dell’intrattenimento sarà tra quelli più penalizzati. Da questa cosa ci dobbiamo rialzare come dopo una guerra, come abbiamo sempre fatto in Italia. Spero che i politici la smettano di prenderci in giro, con i lori stipendi da miliardari, e spero inizino a pensare al popolo, soprattutto a chi sta davvero male.

 

 

“Don’t Wast Waste Your Time”, sembra essere stata scritta proprio per questo periodo. E’importante non buttare il tempo prezioso, non pensi?

 

 

Il brano è uscito come singolo insieme al videoclip, e da lì si capisce la storia. Avevo dovuto fare una radiografia e sembrava che avessi qualcosa di molto brutto. Fortunatamente si erano sbagliati a farla, e da quel momento ne sono venuto fuori ancora più forte, e la mia voglia di non perdere tempo è aumentata. A 70 mi sembra di aver fatto il giro di boa 4 volte! è un messaggio rivolto soprattutto ai giovani: quando si è molto giovani spesso si fanno sbagli e si butta via il tempo in cose inutili, quindi il messaggio è per loro, non perdete tempo e fate qualcosa di davvero importante nella vita.

 

 

Don’t Be Looking Back, perchè proprio questa cover del fantastico periodo con i Vanadium?

 

“Don’t Be Looking Back” è una ballad dei Vanadium che era piaciuta tantissimo, e la scelta di questo brano è accaduta un po’ per caso. Mentre eravamo in studio a registrare, durante un momento di pausa, il mio chitarrista Steve ha iniziato ad accennarla, e visto che la conoscevano anche gli altri ragazzi l’abbiamo suonata. Per questo abbiamo deciso di registrarla e inserirla nel disco come dodicesima traccia.

 

Sei sempre stato un uomo veramente “strong”. Hai sempre il coraggio di dire ciò che pensi sopratutto a chi di musica ne fatto uno showbiz. Pensi che al giorno d’oggi, dopo un importantissima carriera artistica, ti sei fatto più amici o nemici intorno a te?

 

Io sono fatto così, non posso cambiare: ho sempre avuto un grosso problema, non metto in moto il cervello prima di parlare! Quindi quello che vedete e sentite è Pino Scotto, e ne vado molto fiero. Me l’hanno insegnato mio padre e mio nonno, che diceva che la cosa che davvero conta nella vita è la dignità, essere sempre se stessi e sempre veri. Non so se mi ha creato più amici o nemici, ma va bene così, Pino Scotto è questo.

 

Quale giovane band della scena internazionale ti stuzzica di più?

 

Sinceramente per quello che sento e vedo non c’è nulla che mi stimola. Mi piacciono le realtà giovani che riciclano il rock e blues degli anni ’70, per esempio anche se non sono giovanissimi i Black Stone Cherry o Rival Sons, ma a parte questo siamo messi male. Anche tra i big, fanno da vent’anni la stessa scaletta perché nei dischi nuovi che fanno non c’è nulla di nuovo.

 

Ci ha lasciato da poco Billy Whiters autore rythm- blues di brani leggendari come “Ain’t no Sunshine”. Un tuo ricordo personale?

 

Mi ricordo quel periodo (anni ’70 – ’80), Billy Whiters ha scritto alcune hit di successo ma di quel periodo mi vengono in mente brani più incisivi. Ho ricordi favolosi di quegli anni, ci manca quella magia, per cui voglio dare un consiglio ai giovanissimi: andate ad ascoltare la musica di quegli anni e troverete davvero qualcosa di speciale. Un saluto a tutti, rock on!

 

 

Sergio Cimmino

 

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