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Daniele Sepe: “Nel Capitan Capitone c’è molta libertà e con me musicisti strepitosi”

Le nuove avventure del Capitan Capitone è il terzo album della mitica ciurma capitanata dallo storico sassofonista Daniele Sepe che viaggia nei mari del golfo musicale partenopeo tra scorribande musicali jazz, blues e con omaggi puramente “zappiani”, insieme a Stefano Bollani Stefano Bollani, Hamid Drake, Paolo ShaOne, Valentina Cenni, Lavinia Mancusi, Maurizio Capone, Simona Boo, Mimì Caravano, l’album autoprodotto è impreziosito da un libretto di 24 pagine con testi e traduzioni ed è distribuito da Good Fellas.

Come sta il Capitan Capitone in questi giorni di “burrasca”?

 

Bhè preferirei stare in mezzo al mare in burrasca che ai domiciliari senza sapere il fine pena quando arriva. Ascolto molta musica, suono poco perché suonare è parte della socialità, e attendo un ripristino della normalità, anche emotiva e intellettiva della comunità.

 

Che futuro si aspetta per la musica nei prossimi mesi?

Mbe dovrei avere una palla di vetro. Ovviamente prevedo una crisi molto dura, molti licenziamenti, molta miseria in giro per i più deboli, molta speculazione per i più ricchi. Comincerò a fare musica per ricchi?

 

 

In questo terzo capitolo, il ventaglio di artisti che collaborano è a poco dire ampio. Da Simona Boo, a Bollani, la scena newpolitana e Fabio Celenza. Come si “tiene a bada” tutta la ciurma piratesca in un solo album?

 

 

Mah, con una regola molto semplice, siamo tutti uguali, ma io sono il Capitano…. Scherzo, ma nel Capitone c’è molta libertà, cerco di tirare fuori il meglio da tutti, ed è facile perché sono tutti musicisti con qualità strepitose. Ho una ciurma magnifica.

 

 

 Un focus merita la storia del brano “Il trombettiere di Custer”. Perché ha deciso di raccontarla?

 

A parte che sono molto curioso di storia, leggo più saggi che romanzi, la storia di un emigrante cilentano che finisce nelle praterie del west mi da maniera di fare due riflessioni: una sul recente, che noi siamo un popolo storicamente di emigranti e non dobbiamo dimenticarlo, la seconda che il destino degli uomini è imperscrutabile e bizzarro.

Come ha preso la “storia” della censura?

All’inizio con molto fastidio, perché ha del surreale nel 2020, tra tinder e selfies al limite del porno censurare un disegno, ma poi mi sono rassegnato a prenderla sul comico. Alla fine è un punto a favore.

 

La ciurma, dopo tre album andrà a riposo oppure vagherà ancora per altre avventure musicali?

 

Bhè speriamo in un futuro dove possiamo proporre il repertorio dal vivo. Perché tra l’altro siamo tutti amici e stiamo bene insieme. E suonare dal vivo in tanti di noi è uno spettacolo, per noi e per il pubblico.

 

Sergio Cimmino

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