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Ferruccio Spinetti: Il Premio Bianca d’Aponte luogo di musica e condivisione

Si è da poco conclusa l’edizione 2019 del Premio Bianca D’Aponte al Teatro Cimarosa di Aversa con la vittoria della cantautrice salentina Cristiana Verardo.

Un edizione intensa che ha messo al centro della rassegna la musica come luogo di confronto e condivisione. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore artistico di questa edizione Ferruccio Spinetti che per l’occasione ha illustrato il valore della musica cantautorale femminile italiana e di come il prestigioso premio sia diventato un appuntamento imperdibile per la canzone d’autore nazionale.

 

 

Che bilancio fai di questa nuova edizione, appena terminata?

 

 

Il bilancio non può’ che essere positivo. Il nostro premio vuole essere prima di tutto un luogo d’incontro, di condivisione della musica più che uno sterile concorso “a premi”. Ed anche quest’anno l’aria che si e’ respirata ad Aversa e’ stata esattamente questa. Le 10 finaliste hanno fatto ad esempio un seminario giovedì con Giuseppe Anastasi sulla scrittura delle canzoni, oltre che vedere sul palco a pochi cm da loro artisti del calibro di Cristina Dona’, Ginevra di Marco, Enzo Gragnaniello o Tosca, che era anche la madrina di quest’anno, esibirsi dal vivo. Una sorta di “stage live” che resterà per sempre impresso nella loro vita.

 

 

Parliamo del tema centrale del Premio Bianca d’Aponte, le cantautrici in lizza per il prestigioso premio. Trovi che in questa edizione, e in Italia in generale, si sia alzando sempre più l’asticella del cantautorato femminile?

 

 

Io dico da anni che in Italia abbiamo una tale tradizione di cantautorato che solo pochi paesi, come gli Usa o il Brasile, possono competere con noi. Per questo motivo ti dico che il cantautorato femminile e’ in ottima forma. Il problema, come per quello maschile, e’ solo quello di trovare spazi e palchi come il Premio D’Aponte che possano dare la possibilita’ agli artisti di proporre la propria musica e farsi scoprire. Una vera e propria alternativa ai Talent Show, contro i quali io non ho nulla da dire: semplicemente porto avanti l’idea che in Italia non devi per forza passare da li per fare questo mestiere. Ovvio che loro grazie all’esposizione televisiva hanno molta più forza del Premio D’Aponte o del Premio Parodi, ma scommetto che qualsiasi nostra finalista non avrebbe certo sfigurato in Tv. Compreso ad un Sanremo giovani. Federica Abbate, finalista a Sanremo giovani 2019, e’ passata ad esempio dal nostro premio pochi anni fa. Noi non vogliamo essere una nicchia per addetti ai lavori, ma semplicemente dimostrare che le belle canzoni esistono ancora e sono quelle dove sia la musica che le parole hanno lo stesso peso ed importanza, ossia 50% alla pari!

 

 

Per Ferruccio Spinetti, cosa ha rappresentato, dal punto di visto artistico , proseguire il lavoro svolto dal grande direttore artistico Fausto Mesolella?

 

 

Prima di tutto emozione, poi cercare di portare sempre finaliste brave ed anche diverse nel loro modo di scrivere o di arrangiare i brani. Ma la responsabilità che sento e’ soprattutto quella di cercare di dare al Premio della basi solide per poter esistere e resistere nei prossimi 30 anni. Ovviamente insieme a Gaetano D’Aponte. Mi riferisco allo sforzo che stiamo facendo per far comprendere al Comune di Aversa cosa voglia dire salvaguardare questo premio e cercare di tenerselo stretto ad Aversa. A breve avremo un incontro con il sindaco e l’assessore alla cultura proprio per far si che il Premio non debba emigrare verso altre città. Ci auguriamo di poter intercettare bandi della regione o della Comunita’ Europea, ma senza l’aiuto istituzionale del Comune tutto ciò non e’ possibile. Se questo festival fosse in una qualsiasi città anche sperduta della Francia godrebbe di finanziamenti pazzeschi. Lì la cultura ha ancora un valore. Sono pero’ fiducioso che riusciremo a trovare una soluzione definitiva anche a questo problema. Dalle poche parole che ho scambiato col sindaco, anche nella conferenza stampa, ho avuto la percezione che c’e’ la forte volontà da parte sua di tenere il Premio ad Aversa.

 

 

Napoli-Campania-Sud. Trovi, da ascoltatore e appassionato musicale trovi che la “nostra terra” sia ancora fertile per il cantautorato?

 

 

La nostra terra ha una tradizione pazzesca. Inutile ricordare la canzone napoletana della fine dell’800 o nomi come Pino Daniele,Teresa de Sio, la nuova compagnia di canto popolare, Brunello Selo, Enzo Gragnaniello, gli stessi Avion Travel con cui suono da 30 anni e la lista sarebbe ancora lunga. Quindi la risposta e’ sì. Quest’anno ad esempio un trio fantastico che si chiama “ Suonno d’ajere” ha vinto il premio Bianca D’Aponte International. Sono tutti napoletani.

 

 

I tuoi progetti futuri in ambito musicale?

 

 

Dall’11 al 18 Novembre suonerò negli USA in California con Petra Magoni ed il nostro duo Musica Nuda. Con gli Avion Travel invece saremo il 24 novembre al Teatro Vascello a Roma ma, credimi, il mio progetto futuro più importante e’ quello di dare solidità al Premio Bianca D’Aponte. Varrebbe anche più della vittoria con gli Avion a Sanremo del 2000.

 

Sergio Cimmino

 

 

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