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Riparte Imbavagliati: contro la censura della fiction con Beppe Fiorello, testimonial del festival

Presentata a Palazzo San Giacomo la quarta edizione di “Imbavagliati – Festival Internazionale del Giornalismo Civile“.

Dal 20 al 26 settembre al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, con un’anteprima prevista per il 18, in occasione del Premio Eleonora Pimentel Fonseca, torna la manifestazione che dà voce ai giornalisti perseguitati nei loro paesi. Per il 2018, il tema scelto è “Figli di un’informazione minore”: incontri, mostre, momenti di approfondimento e tanti ospiti internazionali per un festival che cresce ogni anno di più.

Parte proprio dalla conferenza una petizione per la messa in onda della fiction Rai “Tutto il mondo è paese”, sul sindaco di Riace Mimmo Lucano, che vede protagonista Beppe Fiorello, testimonial di “Imbavagliati”.

Radio Siani, media partner dell’evento, ha intervistato:

 

Désirée Klain, ideatrice di «Imbavagliati»

 

 

Nino Daniele – Assessore alla cultura del Comune di Napoli

 

 

Salvatore Buglione – Fondazione Polis

 

 

Claudio Silvestri Segretario del Sindacato giornalisti unitari Campania

 

 

e il fotografo Stefano Renna

 

 

Emma Di Lorenzo

 

 

 

Di seguito il comunicato stampa dell’evento: 

 

Giuseppe Fiorello
Testimonial della quarta edizione di “Imbavagliati” il Festival Internazionale di Giornalismo Civile che dà voce ai reporter minacciati, esiliati e censurati

Giornalisti/testimoni
Dalla Cina, Pakistan, Africa e Uzbekistan

In anteprima i finalisti del Premio Roberto Morrione

“Faces of War”, mostra internazionale con oltre 100 immagini del World Press Photo Alfred Yaghobzadeh e l’esposizione “Scatti della memoria” tributo ai grandi fotografi di Napoli

IMBAVAGLIATI/20/26 settembre 2018
PAN | Palazzo delle Arti Napoli
(Via dei Mille, 60)

Prologo di “Imbavagliati”
“Premio Pimentel Fonseca” dedicato a Daphne Caruana Galizia,
Quarta edizione assegnata a Caroline Muscat
Per la prima volta Premio “honoris causa” a Olga Rodríguez
18 settembre ore 18 / Sala di Stefano
Pan | Palazzo delle Arti Napoli

NAPOLI. Attraverso il suo lavoro di interprete, sceneggiatore e produttore, ha dato un volto e un’anima a storie dimenticate di grande coraggio. Sarà Giuseppe Fiorello il testimonial d’eccezione della quarta edizione di “Imbavagliati”, che dal 2015 dà voce a quei giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali ma, nonostante questo, hanno messo in pericolo la loro vita per poter parlare, raccontare, denunciare. Dall’Uzbekistan alla Cina, dall’Africa a Malta, Imbavagliati accende una luce sui “Figli di un’informazione minore” – questo il tema dell’edizione 2018 – con storie di giornalisti vittime di censura in paesi dove il bavaglio fa forse meno rumore ed in cui persino l’accesso ad Internet è negato. Il festival, ideato e diretto da Désirée Klain, promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Napoli e dalla Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati, è in programma dal 20 al 26 settembre 2018 al PAN | Palazzo delle Arti Napoli (via dei Mille, 60). La scelta del PAN è fortemente simbolica perché qui è custodita la Mehari di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano assassinato dalla camorra nel 1985 e divenuto negli anni il simbolo dell’iniziativa per la libertà di stampa. Con lo slogan “Chi dimentica diventa colpevole” si rinnova da Imbavagliati l’appello per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni ed Ilaria Alpi.


“Imbavagliati e Articolo21- spiega il direttore artistico Désirée Klain – appoggiano la petizione che chiede a gran voce la messa in onda su Rai 1 di “Tutto il mondo è paese”, il film-movie con Beppe Fiorello nei panni di Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, modello di integrazione che ha fatto il giro del mondo come esempio. Qui l’emergenza sbarchi è stata trasformata in una risorsa: i migranti sono ospitati nelle case lasciate vuote dalle famiglie del luogo, salvando il territorio da un inesorabile declino per spopolamento. Siamo onorati di ospitare in anteprima i finalisti del Premio Morrione e di aprire la manifestazione con le mostre del World Press Photo Alfred Yaghobzadeh per Imbavagliati/ Faces of War”, a cura di Stefano Renna e “Scatti della memoria”, curata da Renna con Sergio Siano e Gaetano e Antonella Castanò, in cui saranno raccontati i volti più celebri della fotografia napoletana”.


L’inaugurazione si terrà al Pan il 20 settembre alle ore 18 con due mostre. Più di 100 splendidi scatti del vincitore del World Press Photo saranno protagonisti dell’esposizione “Alfred Yaghobzadeh per Imbavagliati/ Faces of War”, a cura di Stefano Renna. I volti più celebri della fotografia napoletana saranno invece al centro di “Scatti della memoria”, curata da Renna con Sergio Siano e Gaetano e Antonella Castanò. Nel corso degli incontri con i fotoreporter, l’intervento dell’altro vincitore del World Press Photo 1996, Francesco Paolo Cito.
Accanto alla Mehari di Giancarlo Siani la mostra di Greta Bartolini “14 – per chi lotta”, una foto intervista dedicata alla giornalista sotto scorta Federica Angeli, a cura dell’Associazione “Studenti Contro la Camorra”.


La manifestazione si chiuderà il 26 settembre con la presentazione dei finalisti del prestigioso Premio Roberto Morrione, in una giornata in cui avranno luogo una serie di importanti work-shop sul giornalismo di inchiesta.
Imbavagliati, inoltre, ospiterà tre dei più affermati disegnatori e autori satirici italiani: Stefano Disegni, Fabio Magnasciutti, e Riccardo Marassi che realizzeranno schizzi “in diretta” con un focus sulle tematiche affrontate durante gli incontri.
Prologo di “Imbavagliati” la IV edizione del “Premio Pimentel Fonseca”, dedicato alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota napoletana e fondatrice del giornale “Monitore Napoletano”, che trovò la morte nei moti rivoluzionari napoletani il 20 agosto del 1799 a piazza Mercato. Durante la cerimonia, che avrà luogo il 18 settembre alle ore 18 in Sala Di Stefano (PAN), verrà premiata Caroline Muscat giornalista investigativa e attivista maltese. Per la prima volta, verrà inoltre assegnato il Premio “honoris causa” alla reporter spagnola Olga Rodríguez, che interverrà in video.

DICHIARAZIONI CONFERENZA STAMPA DEL 10 SETTEMBRE 2018 / SALA GIUNTA (PALAZZO SAN GIACOMO)

Nino Daniele – Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
Credo che Imbavagliati sia ormai una della esperienza più belle di lotta ideale e culturale per questioni fondamentali, che investono la natura e la democrazia nel nostro tempo, in cui appunto la libertà di informazione diventa cruciale per dare alla democrazia il suo carattere sostanziale. Per questo noi difendiamo, sosteniamo, cerchiamo di dare una possibilità a tutti coloro che nel mondo vengo perseguitati, forse uccisi e pagano un alto prezzo per fare questo lavoro. Un lavoro bellissimo e importassimo per tutti noi: informare secondo verità. Quindi siamo orgogliosi che questa città per molti giorni diventi il luogo in cui tante persone da ogni parte del mondo si interrogano, lavorano e solidarizzano con chi si batte per questi diritti. In questo modo abbiamo raccolto una grande vocazione identitaria, ne abbiamo fatto una città rifugio. Nel senso che qui possono trovare rispetto e difesa della loro dignità persone che sono perseguitate. E questa è da sempre la grande vocazione multiculturale e universale di Napoli.

Don Tonino Palmese (Presidente della Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati)
Il senso della collaborazione della Fondazione Polis con Imbavagliati sta innanzitutto in un simbolo che è la Mehari di Giancarlo Siani che noi abbiamo portato in giro per l’Italia e per l’Europa. Negli anni scorsi, al Parlamento Italiano e al Parlamento Europeo, ha rappresentato un motivo di grandissima sensibilizzazione sui temi delle vittime innocenti della criminalità e della libertà di stampa. Imbavagliati persegue delle finalità che sono tipiche della Fondazione Polis, innanzitutto dare voce a chi fa meno notizia. La nostra fondazione, infatti, sta da tempo portando avanti un tipo di narrazione dei fenomeni criminali che è quella vista dall’ottica dei familiari delle vittime e di chi gestisce i beni confiscati. Che non è una narrazione antagonista rispetto a quella dominate ma è, se possiamo dire così, integrativa, cioè vuole mostrare che in Campania e a Napoli in particolare esistono anche delle alternative concrete al sistema criminale che vanno raccontate e conosciute. Ecco: noi in questi 10 anni di vita abbiamo portato avanti questo discorso anche con la Rai. Testimonial di questa iniziativa è Beppe Fiorello, ricordo che anni fa ha interpretato Joe Petrosino. È stato un po’ un antesignano della narrazione attraverso le fiction dedicate alle vittime di criminalità. Tanto è vero che nel corso di questi anni, da quando la Fondazione ha realizzato con la Rai il progetto “Storia Criminale” con “La storia siamo noi”, abbiamo avuto delle novità nel palinsesto che per noi sono significative: la fiction dedicata Don Diana nel ventennale della sua uccisione, quella dedicata ad Angelo Vassallo, quella su Felice Impastato che testimonia l’impegno dei familiari delle vittime innocenti. Quell’impegno va raccontato perché rappresenta la vera alternativa al sistema criminale insieme a chi, sotto minacce ed intimidazione gestisce i beni confiscati. Ecco, c’è una affinità semantica che lega la Fondazione con Imbavagliati, con i temi di legalità e di libertà di cui Imbavagliati si fa portatore e la Mehari rappresenta il naturale suggello a questa iniziativa e a questo connubio. Questi temi noi li portiamo avanti da anni anche con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, con Il Sindacato dei Giornalisti, abbiamo realizzato dei dossier, degli studi con Ossigeno per l’informazione. Insomma: c’è un legame molto forte tra il mondo dell’informazione e l’impegno della fondazione Polis perché ciò che viene fatto di importante sui temi della lotta alle mafie va raccontato. È una funzione sociale alla quale cerchiamo di assolvere, ma soprattutto un’esigenza del nostro statuto che è dedicato a chi non fa notizia, a chi impegna a chi ha deciso di restare qui nonostante tutto, a chi lotta e non si arrende al sistema criminale.

Claudio Silvestri, Segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania
Abbiamo bisogno di un festival come Imbavagliati. Nel periodo della comunicazione totale la libertà di stampa non è un valore scontato. Grazie a questa manifestazione vengono a Napoli giornalisti da tutto il mondo che mettono a rischio la propria incolumità per amore della verità e ci danno la possibilità di riflettere anche sullo stato di salute della libertà di informazione nel nostro Paese. In Italia i giornalisti sono sotto attacco e lo sono ancora di più in un territorio come Napoli, che è terra di camorra. C’è ancora tanto lavoro da fare per difendere l’articolo 21 della nostra Costituzione.

APPROFONDIMENTI

“MAI PIU’ SOLI” / GIUSEPPE FIORELLO
Il popolare attore sarà protagonista dell’incontro “Mai più soli!”, (In che modo è cambiata, negli ultimi 10 anni, la narrazione audiovisiva dei fenomeni criminali), in programma al Pan di Napoli il 23 settembre e realizzato in collaborazione con la Fondazione Polis. Il convegno vuole sottolineare quanto si sia evoluto, rispetto al passato, il concetto di legalità; interverranno Francesco Nardella vice direttore di Rai Fiction; il deputato e pediatra napoletano Paolo Siani, fratello di Giancarlo Siani, già presidente della Fondazione Polis; Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis; Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Franco Roberti, Assessore alle Politiche Integrate di Sicurezza e Legalità della Regione Campania e ex procuratore antimafia ed antiterrorismo. Le fiction raffiguravano spesso i criminali come modelli vincenti da imitare. Oggi, invece, le “vittime”, gli eroi, i difensori della legalità trionfano anche negli ascolti, dimostrando che artisti come Fiorello hanno contribuito a questa rivoluzione copernicana.

FIGLI DI UN’INFORMAZIONE MINORE/TESTIMONIANZE DAL MONDO E DALL’ITALIA
I “Figli di un’informazione minore” sono dunque i protagonisti degli incontri del festival: tra questi Hamid Ismailov (Uzbekistan), Chang Ping (Cina), Francesca Marino (Italia), Yassin Wardere (Africa), Olga Rodriguez (Spagna), Caroline Muscat (Malta). Grazie alla loro preziosa testimonianza, si parlerà di paesi in cui la censura arriva fino alla negazione della pubblicazione di contenuti o dell’accesso alla rete. E sono “Figli di un’informazione minore: blogger al centro del mirino”, anche quei giornalisti che in Italia, oltre a non lavorare per una testata autorevole che li tuteli (spesso giovani ed editori di sé stessi attraverso i loro blog), vivono in piccoli centri di provincia, dove gli “attori” delle minacce che ricevono si possono incontrare facilmente ogni giorno. Ne parleranno i cronisti minacciati: Marilù Mastogiovanni, Gaetano Gorgioni e Leandro Salvia, Mario de Michele, con la testimonianza di Paolo Borrometi (Presidente di Articolo21), nell’evento realizzato con la Federazione Nazionale Stampa Italiana e il Sindacato Unitario del Giornalisti della Campania. Interverranno: Giuseppe Giulietti (Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana), Riccardo Noury (Portavoce di Amnesty International Italia) e Claudio Silvestri (Segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania).

PREMIO ROBERTO MORRIONE
Le testimonianze internazionali si susseguiranno fino al 26 settembre, giornata interamente dedicata alla presentazione dei finalisti del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. Il premio, riservato agli under 31, è dedicato alla memoria, all’impegno civile e professionale di Roberto Morrione, giornalista Rai, fondatore della rete Rai News 24 e dell’osservatorio LiberaInformazione. Saranno presentate le inchieste finaliste della 7a Edizione del Premio Morrione, con gli autori Francesca Candioli, Marco Carlone, Veronica Di Benedetto Montaccini, Madi Ferrucci, Flavia Grossi, Elena Pagliai, Roberto Persia, Lorenzo Pirovano, Giovanni Sacchi, Daniela Sestito e i tutor Amalia De Simone, Celia Guimaraes, Paolo Mondani, Federico Ruffo, Francesco Cavalli, Pietro Ferri, Stefano Lamorgese, Giulio Vasaturo; moderatore Stefano Lamorgese, vicepresidente associazione Amici di Roberto Morrione. Nella giornata dedicata al prestigioso riconoscimento, si succederanno interessanti workshop sul giornalismo d’inchiesta a cui interverranno Ciro Pellegrino, Giulio Rubino, Amalia De Simone, Vittorio Di Trapani, Edwy Plenel, Francesco Piccinini, Claudio Silvestri, Carlo Verna, Giacomo Zandonini e Giuliano Battiston.

LE MOSTRE “Alfred Yaghobzadeh per Imbavagliati/ Faces of War” e “Scatti della memoria”, tributo ai grandi fotografi che hanno immortalato Napoli e la sua storia.
Si aprirà all’insegna dell’arte la quarta edizione di Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile al Pan, giovedì 20 settembre alle 18, con il vernissage delle mostre a cura di Stefano Renna. Alfred Yaghobzadeh, vincitore del World Press Photo, sarà il protagonista dell’esposizione “Faces of War”. Mentre i volti più celebri della fotografia napoletana saranno al centro della mostra “Scatti della memoria”. Accanto alla Mehari di Giancarlo Siani la mostra di Greta Bartolini “14 – per chi lotta”, una foto intervista dedicata alla giornalista sotto scorta Federica Angeli, a cura dell’Associazione “Studenti Contro la Camorra”.
Interverranno al vernissage Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo al Comune si Napoli, il deputato Paolo Siani, Claudio Silvestri, segretario Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Stefano Renna, fotografo e curatore delle mostre e Alfred Yaghobzadeh.
“Faces of War” non è solo una raccolta di foto, è un insieme di momenti, di storie, di paure. Un uomo che guarda da una fessura, un bambino con un fucile. La guerra raccontata da chi la conosce e ne ha subito le conseguenze. Alfred Yaghobzadeh è nato in Iran e, nel 1979 ha dovuto interrompere gli studi per via della rivoluzione che ha sconvolto il paese. Così ha iniziato a fotografare, raccontando le battaglie furiose sul fronte Iran – Iraq, con gli occhi e la passione di un diciannovenne. Da quel momento ha cominciato a girare il mondo. È stato preso in ostaggio e ferito nella guerra civile del Libano. Per 13 anni ha raccontato il conflitto israelo-palestinese. Ha fotografato le prime pietre del muro di Berlino che crollava. E’ stato testimone di guerre, carestie, faide, eventi politici, crisi umane in Somalia, Afghanistan, Uzbekistan, Tagikistan, Cuba, Vietnam, Etiopia, Messico, India, Filippine, Turchia, Armenia, Iraq, Russia, Cina, Sri Lanka. Durante il conflitto ceceno, Alfred fu ferito dalle schegge di un proiettile esplose a pochi metri da lui. È solo una questione di fortuna se oggi è ancora vivo.
“Scatti della memoria” è una mostra dedicata al ricordo dei grandi fotografi che hanno immortalato Napoli e la sua storia. Mario Siano, Antonio Troncone, Franco Esse, Gaetano Castanò, Giacomo Di Laurenzio (Peppino), Guglielmo Esposito, Franco Castanò sono i fotoreporter che verranno ricordati attraverso il loro lavoro. Per la prima volta sarà proposto un percorso culturale ed espositivo per comprendere a pieno il ruolo del fotoreporter nel giornalismo. Cureranno la mostra, insieme a Stefano Renna, Sergio Siano, Gaetano e Antonella Castanò.

SPECIAL FOR AFRICA
In un momento difficile per l’Europa in tema di immigrazione, Imbavagliati ha deciso di dedicare un focus sui diritti umani e libertà di stampa in Africa dal titolo “Il lungo cammino verso la libertà. A 100 anni dalla nascita di Nelson Mandela, l’Africa è alla ricerca di alternative al neocolonialismo”, con Yassin Wardere, giornalista nato in Somalia ma costretto a vivere in Kenya, Enzo Nucci, inviato Rai News a Nairobi e Ilaria Urbani, giornalista de “La Repubblica”. L’incontro avrà luogo lunedì 24 settembre alle ore 10.
La quarta edizione di Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile, prodotta dall’associazione culturale “Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria” è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dalla Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati. Ed è realizzata in collaborazione con: Federazione Nazionale della Stampa, Ordine Nazionale dei Giornalisti, UsigRai, Premio Roberto Morrione, Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Ordine dei Giornalisti della Campania. Con l’alto patrocinio di Amnesty International Italia e il Comitato Unicef Campania.

 

Media Partner: Il Mattino – TGR – Radio Siani

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