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Venti condanne: così si chiude il processo Reset

L’11 giugno 2007 resta una data importante nella storia ercolanese. Non un altro omicidio o sparatoria. Nessuna intimidazione o prova di forza. No, è una data da ricordare per l’altra storia della città. Già, perché Ercolano non è solo la città della camorra. È anche la città che alla camorra si ribella. Ed applaude al coraggioso lavoro delle forze dell’ordine, come l’11 giugno 2007. È il giorno dell’operazione Reset: ben 54 sono le persone assicurate alle giustizia. I clan Ascione-Papale e Birra-Iacomino, che da decenni si contendono la supremazia dei traffici illeciti in città,e gli Alberto di Barra, sono decapitati. È il giorno della vittoria dello stato, della vittoria della legalità e della speranza per un futuro più giusto. A distanza di tre anni, si è concluso con 20 condanne e nove assoluzioni il processo «Reset» ai clan rivali che si contendono il controllo di Ercolano, Birra-Iacomino e Ascione-Papale. Durante la requisitoria del processo, il pm Pierpaolo Filippelli ha chiesto candanne pari a 570 anni di carcere per i 29 imputati ritenuti affiliati ai clan Birra e Ascione di Ercolano, e Alberto di Barra. La terza sezione del Tribunale, presieduta da Alfredo Fino, ha accolto in gran parte le richieste del pm della Dda: a Giacomo Zeno, esponente di spicco dei Birra, sono stati inflitti 30 anni; 22 anni a Lorenzo Fioto e Ciro Uliano, a loro volta ritenuti affiliati all’organizzazione. Quanto agli Ascione, 18 anni per Antonietta Colato, 16 per Salvatore Pugliese e 15 per Pasquale Grazioli. Condannati anche i boss di Barra Luigi e Giacomo Alberto, rispettivamente a 11 e nove anni: secondo le accuse di alcuni collaboratori di giustizia, gli Alberto avevano rapporti con i Birra-Iacomino, in particolare per il traffico di droga. Nel corso del dibattimento è emerso il ruolo importante delle donne all’interno di entrambi i gruppi criminali. Cinque quelle condannate: oltre ad Antonietta Colato si tratta di Enrichetta Cordua (otto anni), Giovanna Cozzolino (21 anni), Luisa Gargiulo (13 anni) e Alfonsina Altieri (tre anni e mezzo).

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