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Omicidio Papale, legame tra vari clan

Le indagine della Dda di Napoli rivelano che il clan Birra aveva legami con i clan Gionta e Lo Russo, che, per intercessione di due degli imputati, avrebbero fornito alla cosca ercolanese due killer a vicenda


Su richiesta del giudice delle indagini preliminari Alberto Capuano il Tribunale di Napoli ha emesso questa mattina un’ordinanza di applicazione della misura cautelare coercitiva personale nei confronti di Vincenzo Bonavolta, Michele Chierchia, Michele De Crescenzo, Lorenzo Fioto, Raffaele Perfetto, Francesco Raimo, Francesco Ruggiero, Agostino Scarrone, Ciro Uliano, Francesco Zavota e Stefano Zeno.

L’accusa per Zeno riguarda l’organizzazione per conto del clan Birra, in un più ampio disegno criminale, assieme a Vincenzo Oliviero (nel frattempo deceduto) dell’omicidio di Antonio Papale, avvenuto intorno alle 17 del 10 febbraio 2007 all’altezza del civico 199 di corso Resina ad Ercolano. Per Chierchia l’accusa è di aver messo a disposizione del clan Birra, per il suddetto omicidio, due killer del clan Gionta. Perfetto invece avrebbe messo a disposizione del clan Birra due killer dei clan Lo Russo, oltre a due ciclomotori rubati. Bonavolta e Zavota sono invece accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio di Antonio Papale. Uliano è invece accusato di aver fornito materialmente le armi ai due killer. Scarrone e Raimo si sarebbero occupati di procurare e di consegnare ai killer i ciclomotori utilizzati per l’agguato e di agevolare la fuga dei sicari stessi. Inoltre Scarrone avrebbe procurato le armi utilizzate per l’agguato, ovvero una 357 magnum e tre pistole calibro 9. Fioto e Ruggiero avrebbero partecipato all’organizzazione ed anche all’esecuzione dell’omicidio.

Michele De Crescenzo è accusato di aver esploso diversi colpi d’arma da fuoco con una pistola calibro 9 contro Francesco Raimo, Ciro Stavolo, Lorenzo Fioto, Francesco Ruggiero ed Agostino Scarrone mentre viaggiavano su corso Resina a bordo di una Fiat Panda blindata.

Nelle proprie osservazioni il pm ha sottolineato che l’omicidio di Antonio Papale rappresentava la vendetta del clan Birra per l’uccisione di Giuseppe Infante, cognato del boss Giovanni Birra, in quanto lo stesso capo clan era convinto che Papale fosse tra gli organizzatori dell’omicidio di Infante. Per lo stesso motivo Giovanni Birra diede mandato ai suoi uomini di uccidere lo stesso giorno di papale anche i fratelli Marco e Maurizio Manzo. L’omicidio di Antonio Papale segna un crocevia fondamentale nella fida tra i due clan. Difatti in seguito alla sua uccisione tutti i membri della famiglia Papale ascesero al potere all’interno del clan.

Le indagini hanno inoltre portato alla luce un rapporto di stretta alleanza militare, suggellato anche dallo scambio di armi e killer, tra il clan Birra, Gionta, Chierchia e Lo Russo.

Ciro Oliviero

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