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Legambiente: Smog in Campania da codice rosso

Lo scorso anno l’inquinamento atmosferico  in Campania è stato da bollino rosso.
A rivelarlo è  il rapporto Mal’ Aria 2016, dossier annuale di Legambiante sull’ inquinamento atmosferico.
Nel dettaglio delle 16 città campane monitorate da Legambiente ed elaborando i dati dell’Arpac Campania, nel 2015 ben 14 hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento consentiti di Pm10.
Record negativo per San Vitaliano (Scuola Marconi) dove i giorni di giorni di superamento nel 2015 sono stati 129; segue Pomigliano d’Arco (Area Asi) con 92 giorni, Acerra( Scuola Caporale) con 85 e Casoria (Scuola Palizzi) con 82.

Tutti i cinque capoluoghi di provincia sono fuorilegge: a Napoli( Via Argine) la situazione più critica con 75 sforamenti, seguita da Benevento(Via Floria) con 74,Caserta (Scuola De Amicis) con 58, Avellino (Scuola V Circolo) con 50. Salerno (Ospedale Via Vernieri) con 39 sforamenti supera di poco il limite dei 35 giorni. Complessivamente in Campania il 75% delle centraline urbane monitorate ha superato il limite dei 35 giorni consentiti per i valori di Pm10.

Per il 2016, prendendo in esame i dati riferiti al 26 gennaio, per quanto riguarda sempre gli sforamenti dei limite del valore giornaliero di 50 µg/m3 di PM10 guida la classifica Sparanise (Caleria) con 12 giorni , seguita da Napoli(Via Argine) e Benevento (Via Floria) con 11. Con questa media si stima che le tre città potrebbero diventare fuorilegge superando i numero massimo di 35 giorni/anno già nel mese di marzo.
Per quanto riguarda gli altri inquinanti, dati poco rassicuranti riguardano invece dall’Ozono: un terzo dei capoluoghi di provincia monitorati (28 su 86) ha superato il limite dei 25 giorni (dati 2014), Napoli con 27 giorni di superamento è l’unica città capoluogo fuorilegge. Per gli ossidi di Azoto, sempre nel 2014, sono 11 i capoluoghi di provincia sui 93 monitorati (il 12%) che hanno superato il limite normativo, tra questi Napoli e Salerno.

“Per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico, è indispensabile un cambio di passo nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. L’emergenza smog – dichiara Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente – difficilmente si potrà risolvere con interventi sporadici che di solito le amministrazioni propongono in fase d’emergenza tra targhe alterne, blocchi del traffico, mezzi pubblici gratis, come avviene attualmente in gran parte delle città italiane, e senza nessuna politica concreta e lungimirante. Per questo è urgente e indispensabile che l’Italia adotti un piano nazionale per la mobilità urbana, dotato di risorse economiche, obiettivi misurabili e declinabili. La priorità – conclude Buonomo – deve essere la realizzazione di nuove linee metropolitane e di tram, a cui devono essere vincolate da subito almeno il 50% delle risorse per le infrastrutture, da destinare alle città, dove si svolge la sfida più importante in termini di rigenerazione urbana e di vivibilità”.

 

 

 

 

 

 

 

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