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Un proiettile vagante uccideva Luigi Cangiano

Il 15 dicembre del 1983 un proiettile vagante colpiva Luigi Cangiano. Un bambino di dieci anni che stava giocando con un gruppetto di amici non lontano dal luogo  della sparatoria. Rione Siberia, un quartiere popoloso e derelitto del capoluogo campano, non lontano dal carcere di Poggioreale. 
Tre agenti della narcotici in borghese sorprendono due persone in possesso di di droga e di una pistola. Procedono con l’identificazione dei due fermati. D’improvviso da un palazzo vicino alcune persone aprono il fuoco sugli agenti. Un conflitto a fuoco improvviso ingaggiato tra la polizia ed una banda di spacciatori. Al termine della sparatoria gli agenti si accorgono che Luigi Cangiano è rimasto colpito e giace in terra. Viene immediatamente trasportato in ospedale dove muore dieci minuti dopo l’arrivo.

Redazione

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