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Nino Buonocore: “La cultura come baluardo contro l’appiattimento sociale” – VII Edizione del Premio Lino Romano

Giunto alla VII Edizione il Premio Lino Romano intitolato la “Guerra di Tuttti” si è svolto quest’anno il 6 Dicembre alle ore 20.30 presso il Teatro dei Piccoli di Napoli dedicato al giovane ucciso barbaramente nel 2012 a Marianella e a tutte le vittime innocenti della criminalità.

Per l’occasione Radio Siani ha intervistato il cantautore Nino Buonocore ospite della rassegna.

 

Maestro, il  6 Dicembre è stato protagonista al Premio Dedicato a Lino Romano. Che ruolo ha la cultura e la musica nella lotta all’illegalità?

 

In passato la musica e la cultura hanno sempre recitato un ruolo trainante nei mutamenti profondi che la società ha registrato sin dagli anni 60’ e caratterizzato spesso da una contrapposizione alle ideologie conservatrici e capitalistiche. Pian piano questo ruolo si è un po’ affievolito, perdendo progressivamente quella spinta e quell’impatto che esercitava soprattutto sulle giovani coscienze. Credo che ancora oggi però conservi quella funzione aggregatrice e “trasmettitrice” di certi valori umani cercando di combattere distrazione e soprattutto quel senso di impotenza e solitudine che un sistema ci vuole sempre più attori passivi e inconsapevoli del nostro destino, sta cercando di reprimere sulle nostre menti. Spero quindi che la cultura in generale resti ancora baluardo che si possa opporre all’ appiattimento sociale. Io mi auguro questo.

 

Lei, maestro e cantautore. Dopo tantissimi anni di carriera artistica come è cambiata la musica rispetto ai suoni inizi?

 

La musica è cambiata rispetto alla capacità di indurre alla riflessione che prima aveva. Oggi credo che stia svolgendo solo una funzione ludica. Con pochi contenuti e con messaggi colpevolmente deboli. Il minimalismo che doveva portare ad una sintesi è stato purtroppo interpretato in molti casi in maniera del tutto sbagliata.

 

Se dovesse descrivere la città di Napoli in tre aggettivi quali sceglierebbe?

 

Contraddittoria, creativa e quindi … “umana”.

 

“Scrivimi” uno dei suoi più importanti successi. Si ricorda come è nata e la prima volta che l’ha proposta in pubblico?

 

Scrivimi è una canzone assimilabile al concetto di scrittura “automatica”. E’ venuta fuori in 5 minuti. E cosi è rimasta. Credo che sia questa la sua forza e la ragione del suo successo.

 

A cosa sta lavorando, nel futuro prossimo e che progetti ha in cantiere?

 

Suonare, suonare, suonare.. e finalmente, dopo tanti dischi in studio…Un Live!

 

 

Sergio Cimmino

 

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