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Simon (Osagie) Samaki, l’attivista e dj internazionale inventore dei Speaker Box Street Party

Nato ad Arezzo e di origine nigeriana, Simon ha vissuto ad Udine fino al 2013. Poi si è trasferito a Londra dove ha studiato Relazioni Internazionali alla London Metropolitan University.

Dj, attivista e presentatore di livello internazionale Simon ha inventato un metodo tutto nuovo di proporre musica tramite flash mob musicali. Una cassa, un microfono e tanta energia, i suoi Speaker Box Street Party stanno piano piano influenzando i grandi della terra sulle tematiche ambientali, sociali, e dell’integrazione.

 

Milano, Roma, Udine e Londra, Simon è protagonista in tutta Europa. I suoi appuntamenti, seguitissimi, pongono l’attenzione politica e sociale tramite l’aggregazione e la musica. La musica come strumento per unire i popoli e i vari strati sociali.

 

Simon parlaci di come nasce la tua passione per il giradischi e la puntina, quali sono stati i tuoi artisti e la tua musica di riferimento e quale stata la molla che ti ha fatto diventare un attivista della musica contro le discriminazioni.

Credo siano stati i miei genitori ad aver avuto una maggior influenza sul mio percorso musicale. Da piccolo venivo immerso in una esplosione di sound che spaziava dall’RNB fino al Reggae. Penso ai gloriosi anni 80 dove i miei ascoltavano i pezzi soul- funk della MOTOWN, Micheal Jackson e i Jackson 5, Stevie Wonder, Marvin Gaye,Prince,Aretha Franklin, Diana Ross,per passare agli attivisti come Bob Marley e Fela Kuti. Non ho un genere musicale preferito, posso solo affermare da buon amante della musica, di essere abbastanza open minded e di amarla a 360 gradi. Mi sono laureato in Scienze Politiche e considerando la mia passione per la politica e l’arte, ho cercato di creare il mio mezzo di comunicazione utilizzando proprio la musica e la danza. Ho partecipato a molte manifestazioni e quando mi si è presentata l’opportunità a dare il mio contributo, sono stato entusiasta nel poterlo fare con gli Speaker Box Street Party.

 

I speaker box street party come avvengono, cosa vogliono comunicare e quale è stato il primo speaker box che ricordi con più emozione.

Gli Speaker Box Street Party sono dei Flashmob spontanei che avvengono nelle strade e nelle piazze delle città. La loro funzionalità, consiste nel coinvolgere i passanti con brani musicali della cultura pop.
Potreste sentire l’ultimo singolo di Ed Sheeran, un classico dei Queen o un singolo di Beyoncé. Dipende dalla situazione e dall’energia positiva creatasi sul momento.
In questo contesto promuoviamo il nostro idealismo che si basa sul rispetto reciproco,l’inclusione, la promulgazione dei diritti umani e civili, promuovere le diversità senza alcun genere di discriminazione.
Tutto questo dopo aver cantato e danzato, ponendo dei quesiti agli interessati, instaurando un interazione tra di loro. È doveroso menzionare il mio team, oltre a me ci sono Melissa Caprini, social manager Italo-algerina che si occupa dei contatti con i terzi ( associazioni, eventi etc.)!
David Pusceddu, coreografo Italo- brasiliano e Simonetta Rescina coreografa/ social manager che si occupano di creare le coreografie e cercare i trend musicali. Per quanto riguarda il primo SpeakerBoxStreetParty che ricordo con più emozione è senza dubbio il primo a Milano in collaborazione con l’associazione RazzismoBruttaStoria, senza il loro supporto non avremmo poi potuto collaborare con alcune associazioni come Insieme Senza Muri e I Sentinelli o farci invitare in giro per l’Italia, come a Roma, a Treviso e per l’appunto Milano con il più recente People dove al Duomo di Milano si erano radunate più di 250.000 persone.

 

Londra, America ed Italia. Sono passi a cui sei legato. Tra i tre quale che secondo te al giorno d oggi ha un allerta razzista e che futuro di auspichi per questi tre paesi?

 

Non ho mai messo piede sul suolo americano, le uniche due società di cui sono totalmente conscio sono quella italiana e la più recente britannica.
Quindi non potrei sbilanciarmi più di tanto, comunque cerco sempre di tenermi aggiornato. Stiamo attraversando un periodo storico dove verrà ribattezzato come “l’Era Buia”. Posso solo dire tre parole: TRUMP, BREXIT e SALVINI. Vivendo attualmente in UK, si percepisce una sorta di incertezza più dal punto di vista economico. Diciamo che i Britannici hanno votato al referendum senza sapere sul perché della Brexit e cosa volessero. A tal proposito molti hanno fatto mea culpa e vorrebbero tornare indietro, però poi ti scontri con i conservatori e l’estrema destra che spingono all’uscita dall’Unione e incrementando così le discriminazioni verso le minoranze. Per quanto riguarda Trump e Salvini, sono riusciti nell’intento di istituzionalizzare il benaltrismo e l’odio sociale. I cittadini si accaniscono contro le persone inerme e questo favorisce la vanificazione di tutte quelle lotte di anni e anni per i diritti umani e civili. In Italia soprattutto da più di un paio d’anni, si assiste a questo degrado a livello d’empatia sociale. Per fortuna ho conosciuto molte persone che si impegnano per una società multiculturale ed inclusiva.
Non è del tutto buio dopotutto…

 

Da dj internazionale, ce stato qualche collega musicista che si è interessato ai speaker party e ha chiesto di collaborare ai tuoi eventi e partecipare?

 

Ancora no, ma chissà in futuro. Per il momento stiamo collaborando qui a Londra con LOVEMUSICHATERACISM, un organizzazione di attivisti che è in collaborazione con molti noti artisti della scena UK come Stormzy, Ed Sheeran, Rita Ora etc. Portare questa forma di attivismo mediante la musica in una sorta di tour di città in città, sarebbe una svolta importante al fine di creare un vero e proprio movimento.

 

Credi che gli speaker party stiamo iniziando a creare un movimento di opinione e i grandi della terra si stiano accorgendo che bisogna cambiare le politiche nei confronti dei più deboli?

 

Non so fin dove potremo spingerci, ma fino a quando riusciremo a smuovere l’opinione pubblica su tematiche a dir poco scottanti, noi continueremo a dare il nostro apporto. Mi auguro vivamente di assistere ad una retromarcia della politica in tal senso ovvero favorire l’inclusione, la diversità e l’armonia nella collettività. Questa è la propaganda dello Speaker Box Street Party.

 

 

Sergio Cimmino

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