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DAI GIOVANI PARTE L’OFFENSIVA ANTICAMORRA

Oltre le differenze ideologiche, oltre le logiche di partito o di convenienza, tutti assieme per un unnico scopo, dire no alla camorra.

Sabato 21 novembre è stato scritto un pezzo di storia di Ercolano. Stavolta, però- è il caso di dirlo- non è la solita storia. Non è quella storia fatta di sangue, di morti, di pistole e di violenza. No. È la storia di giovani, tantissimi giovani, ma non solo, che sono riusciti a coinvolgere l’Ercolano dabbene. È la storia di un gruppo di giovani, ai quali è stata affidata un emittente web, dal nome importante, Radio Siani, avente sede nell’ex dimora del boss Giovanni Birra.

È la storia di ragazzi, che scossi dagli ultimi episodi di violenza accaduti nella loro amata città, hanno deciso di far qualcosa. In tre giorni hanno organizzato una marcia. È da pazzi, qualcuno aveva detto, credere in una risposta positiva della città a breve termine. Invece, follia, miracolo o consapevolezza, sabato sera quelle strade si sono riempite. Circa un migliaio le persone che hanno sacrificato il loro sabato pomeriggio, per un sogno, oggi più vicino, Ercolano libera dai soprusi della camorra.

Partenza alle 18,30, proprio lì, sotto quell’appartamento che per anni è stato il regno della lotta tra il Clan Birra e quello degli Ascione. Tantissimi i giovani, le associazioni, qualche commerciante e le istituzioni. Molti gli amici dei comuni limitrofi, convinti che la lotta alla malavita non abbia confini. «Non abbiamo voluto striscioni con simboli di apparteneza.- hanno spiegato gli organizzatori- questa marcia non deve avere divisioni, ma deve accomunare tutti».

Presenti oltre al sindaco Nino Daniele, anche il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, il vicesindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Corrado e l’assessore alle Politiche giovani Di San Giorgio a Cremano, Renato Carcatella. In prima fila con il loro striscione, “Le idee non si fermano con la paura”, i ragazzi di Radio Siani. Accanto a loro Sergio Vigilante, presidente dell’associazione antiracket di Portici e Raffaella Ottaviano, presidente dell’antiracket di Ercolano.

«Non poteva esserci battesimo migliore per la radio»ha commentato il sindaco Daniele. Corso Resina, via Marconi, corso Italia, Piazza Trieste, via 4 novembre, II traversa Mercato, via Pugliano, Piazza Pugliano. Queste le strade percorse dal lungo corteo, cominciato con un po’ di emozione. L’entusiasmo, però, ha preso presto il sopravvento e messe da parte le candele, giovani e meno giovani hanno urlato e cantato. “Noi il pizzo non lo paghiamo, Noi la camorra non la vogliamo”, “Più casino delle bombe,” fino ad arrivare a “Camorristi pezzi di merda”.

Giunti a piazza Trieste, purtroppo, i manifestanti hanno notato molti negozi aperti, segno che molti commercianti hanno ancora paura. Giunti nella seconda Traversa Mercato, nei pressi del panificio colpito da una bomba carta, è partito un lungo applauso. Il corteo si è poi concluso a piazza Pugliano dove è sono state proiettate alcune scene del film Fortapasc e il documentario “Per amore di verità” di Sandro di Domenico.
«La risposta della città è andata oltre le nostre aspettative- hanno commentato i responsabili di Radio Siani- ora non dobbiamo cullarci sugli allori. C’è ancora molto da fare. Dobbiamo scendere ancora in strada, coinvolgeremo altri 10 persone, poi ancora, 20, poi 30, fino quando non avremo tutti dalla nostra parte»

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